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L’ispezione (racconto)
Data: 13/06/2021, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69
... poliziotto di farle un ditalino in modo da bagnarsi e ridurre il fastidio. «Mentre tu guardi sotto, io controllo sopra» intervenne il collega, facendole alzare leggermente il busto per poter arrivare al seno, che cominciò a palpare in modo inequivocabile strizzando anche i capezzoli. Francesca cominciò ad ansimare e ad avere il respiro corto. La mano del poliziotto andava ormai dentro e fuori dalla fica fradicia. «Trovato qualcosa?» si informò l’altro, tenendo una delle mani enormi chiusa a coppa sulla tetta di mia moglie. «Non so, forse, ma non arrivo bene in fondo.» «Provo io, lascia» disse l’altro. «Non abbiamo più guanti» informò Francesca, «per cui dovrò fare senza. La avverto però che la mia mano è molto più grossa di quella del collega. Forse le farà un po’ male.» «Oh sì, faccia… faccia pure» la sentii mugolare. Troia. La penetrazione, in realtà quasi un fisting, riprese a un ritmo ancora più serrato, e Francesca smise definitivamente di far finta di soffrire e chiese al poliziotto di sfondarla senza pietà. Antonio aveva un filo di bava che gli scendeva all’angolo della bocca e la patta gonfia da scoppiare, come me del resto. Ad un tratto Francesca sembrò in preda a un attacco epilettico, un orgasmo come ne avevo visti di rado. Urlò come un’ossessa e poi, esausta ma soddisfatta, si lasciò andare sul cofano della macchina. Il poliziotto tirò fuori la mano lucida di umori, esponendo alla nostra vista la fica oscenamente spalancata di ...
... mia moglie. «Davanti è tutto a posto, signora» dichiarò. «Ora dobbiamo controllare dietro.» Francesca annuì e sporse le natiche. «Con la mano rischio di sfondarla» la avvisò. «E come le dicevo prima non ho più guanti.» «Non può lasciar perdere?» chiesi, eccitato e sconvolto. «Purtroppo no, dobbiamo fare il nostro lavoro.» «E come, se non avete gli strumenti?» «Possiamo usare uno metodo antico ma efficace» rispose serafico il poliziotto. «Di che sta parlando?» domandai, anche se pensavo di aver già capito a cosa si riferisse. «La signora preferisce la mano o il pene?» chiese, rivolto a Francesca, carezzandole il culo nel contempo. «Il pene» rispose lei, a voce bassa, ormai in balia degli eventi. «Scelta saggia» commentò lui, aprendo la patta. Il cazzo che estrasse era enorme, duro e nodoso come un tronco di quercia. Ci sputò sopra e lo puntò contro l’ano grinzoso di mia moglie, cominciando a spingere piano. L’anello muscolare si dilatò fino a sembrare sul punto di strapparsi, poi, un centimetro alla volta, il grosso bastone entrò tutto fino alle palle. «Tutto a posto, signora?» si informò il poliziotto. «Mmmmh, siiii» mugolò lei. «Ora spingerò un po’ per arrivare più in profondità. Il collega la accarezzerà per ridurre il fastidio della procedura.» Spingere un po’ era un eufemismo. Cominciò a pompare come un toro mentre il suo collega sditalinava nuovamente la fica di mia moglie. Dopo qualche minuto, mentre Francesca esalava un ...