Maledetto covid 4 primo capitolo
Data: 13/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Amoreepsiche, Fonte: EroticiRacconti
... cercando di non disturbare i miei suoceri mi avvio verso la camera. Quando guardo giù verso di loro la scena mi lascia senza fiato. Seduti uno vicino all’altro si stanno reciprocamente masturbando. Davanti a loro le immagini del film scorrono dimenticate. Il piacere che si donano è l’unico vero interesse. Giulia a gambe larghe, il sesso perfettamente depilato è oscenamente aperto e cola liquidi abbondanti, trema scossa da ondate di piacere mentre con la mano tiene il membro del marito decisamente grosso e scuro. Ogni volta che la mano scende la pelle libera una cappella lucida e violastra che mi ipnotizza. Non mi è mai successo ma cedo alla tentazione e sollevata la camicia da notte mi tocco. Scopro di essere abbondantemente bagnata e questo amplifica ulteriormente il desiderio. I sospiri di mia suocera si mescolano alle voci della televisione ma devo trattenermi dal manifestare il mio piacere, non voglio che mi scoprano. Le dita scivolano tra le labbra scomparendo velocemente dentro la vagina. Non ho mai provato una sensazione così. Il piacere che mi dona mio marito è più fisico, delicato. Questo è diverso, non è solo nella carne, è più perverso, mentale. La tensione data dalla novità, dal rischio di essere scoperta, dalla convinzione di gesto immorale, amplifica il piacere che faccio fatica a controllare. Se mi vedesse qualcuno in questo momento… sono appoggiata con la schiena al muro, le gambe leggermente piegate e divaricate, la camicia da notte arrotolata ai fianchi e ...
... un dito infilato dentro… dentro la fica, si, anche la mia mente si sta adeguando alla situazione, non ho mai usato questa parola, troppo volgare. Spingo e tolgo, spingo e tolgo, mi accarezzo, passo ripetutamente le dita tra il folto pelo ormai fradicio del mio piacere e scopro con sorpresa una parte che non avevo mai notato prima. Nella parte alta della vagina spunta una minuscola protuberanza, grande come un piccolo fagiolo, sensibilissimo, che al tocco mi dona intenso piacere. Mi concentro su quel punto e sussulto. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, le gambe pesanti, il corpo attraversato da fremiti. Voglio qualcosa in bocca, il cazzo, ne sento la necessità, lo desidero, non so da dove arrivi questa voglia, non ho mai preso un cazzo in bocca ma ora scopro di desiderarlo. Vorrei averlo qui adesso ma non ce l’ho. Mi adatto alle dita che spingo in bocca e che succhio avidamente. Poi è la volta dei capezzoli. Quelli sì invece che mi danno tanto piacere durante i rapporti con Marco. Amo quando me li prende tra le dita e ci gioca, li stringe e li tira fino a farmi male, ma è un dolore che subisco volentieri perché mi scatena ripetuti orgasmi. Tolgo le dita dalla bocca e infilo la mano nella camicia da notte. Il contatto con i capezzoli è come una scossa che si propaga in tutto il corpo. Ne prendo uno tra le dita e lo tiro, lo stringo, lo torco, provocandomi quel dolore che tanto mi piace. Momenti unici, indescrivibili, dove il tempo si dilata, perde di significato, dove lo ...