1. Maledetto covid 4 primo capitolo


    Data: 13/06/2021, Categorie: Etero Autore: Amoreepsiche, Fonte: EroticiRacconti

    ... spazio diventa liquido, i rumori dolci suoni, il buio immagini fantastiche. Ma ho bisogno di altro, mi manca qualcosa “dentro”, voglio essere riempita. Continuando il massaggio a quel fantastico “fagiolino” sposto la mano dal seno alla vagina e vi infilo un dito e poi due e poi tre, a fatica, Marco in questo non è stato di grande aiuto, il suo cazzo è abbastanza lungo ma quanto a larghezza è poco più di un dito, e spingo a fondo muovendo le dita a massaggiami dentro. Scosse di piacere attraversano tutto il mio corpo, le gambe sono sempre più molli e mi lascio scivolare fino a terra, mi sdraio così da poter aprire bene le gambe, mi sollevo la camicia da notte a liberare il seno e comincio un gioco di alternanza tra penetrazione e strizzate di capezzoli. Una due dieci volte, non conta, ho perso il contatto con la realtà, poi un nuovo orizzonte. Mentre infilo le dita in fica poggio il medio sul buchetto più intimo, quello innominabile, quello tabù. Non so perché lo faccio, è un gesto spontaneo, naturale, e forzo delicatamente. Le abbondanti secrezioni che escono copiose dalla vagina insieme allo stato di trance in cui mi trovo fanno sì che il dito trovi strada facilmente nello stretto pertugio che viene fagocitato verso l’interno come risucchiato da una forza oscura. È l’apoteosi, il paradiso, il nirvana… non c’è spazio, non c’è tempo, solo piacere che si moltiplica in modo esponenziale. Più provo piacere più nasce piacere. Spingo a fondo il dito che però non mi basta. Ne ...
    ... vorrei di più. Vorrei un grosso cazzo a sfondarmi la fica mentre uno altrettanto grosso mi penetra le viscere, uno in bocca a impedirmi di urlare mentre stringo con le mani altrettanti cazzi come scettri regali e dita a torturami i capezzoli per tenermi in tensione tra piacere e dolore. Con questi pensieri sento montare l’orgasmo. È un tremore, un brontolio che nasce dal ventre e pian piano si propaga in tutto il corpo fino a raggiungerne le estremità. Sempre più forte, sempre più intenso fino a che esplode nell’orgasmo più violento che abbia mai provato. Lo urlo incapace di trattenermi mentre vengo scossa da movimenti incontrollabili, come fossi in preda a convulsioni. Lunghi attimi di piacere fisico a prendere il posto di quello mentale che fino a pochi attimi prima aveva accompagnato la ricerca del piacere stesso. Non so quanto dura questo tempo ma a me pare infinito, giaccio a terra sfinita, svuotata, felice, serena
    
    -e brava la nostra Anna
    
    -questo sì che è un orgasmo
    
    Spalanco gli occhi e davanti a me, ancora sulla scala, i miei suoceri. Terrore, terrore e vergogna. Una frazione di secondo e dal paradiso mi ritrovo all’inferno. Mi ricompongo per quello che posso e con fatica mi rialzo.
    
    -cosa avete visto?
    
    Domanda idiota e inutile
    
    -cosa abbiamo visto? Il più bello e inaspettato spettacolo che una persona possa vedere
    
    -meglio cara, Il più bello e inaspettato spettacolo che dei suoceri possano vedere. Vedere e sentire…
    
    -non… non so… vi chiedo scusa… che ...
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