Lezioni private o dominate?
Data: 12/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Benvenute1, Fonte: Annunci69
... lascia perdere… adesso tocca a me, sono bravo pure io… ” il ragazzo cerca di abbracciarla ma Jessica si divincola pur nell’angusto spazio.
“No, senti, ora non posso, era un messaggio importante, devo trovare subito il cellulare, dammi una mano, veloce dài!” ha riconosciuto la notifica delle mail del professore – Non avevamo in previsione di sentirci in questi giorni, se mi sta scrivendo deve essere una cosa importante… cazzo ma dove l’ho messo??!! – Jessica rovescia tutto il contenuto della sua enorme borsa per terra. Alla fine afferra il cellulare con sollievo.
“Va beh… mi sa che il momento è andato eh Jessica?” il ragazzo può solo guardarla scorrere freneticamente le righe sullo schermo. Scorre col dito sullo schermo per inviare la risposta.
Gentile professore, sono nei pressi del suo studio, posso passare anche subito se non disturbo.
Invia il messaggio e inizia a buttare alla rinfusa dentro la borsa tutto il contenuto sparso sul pavimento. Si rialza e si rassetta. Sistema la lunga tracolla della borsa di traverso sul suo petto. Si sistema i corti ciuffi di capelli dietro le orecchie.
“Jessica? Ma ti va di passare a casa? Ci facciamo un tè, due coccole…”
“No, mi spiace, ora non posso proprio, un contrattempo… ma ci sentiamo stasera, ok? Magari ci prendiamo una pizza da te? Non c’è il tuo coinquilino rompicoglioni?”
“Carlo? No è tornato al suo paese, sono solo solissimo…”
“Allora prometto che vengo a farti compagnia… non abbiamo orario… mi fai uno ...
... spazietto nel tuo letto?” Jessica sorride maliziosa.
“Ci conto…” la bacia prima che lei schizzi fuori dallo stanzino.
Jessica si affretta a percorrere la lunga scalinata, il cuore le scoppia in gola. Arrivata al terzo piano si ferma un attimo nell’ampio corridoio, si siede su uno scalino per recuperare il fiato – Chissà cosa sarà questa esercitazione… – la curiosità si mischia alla preoccupazione e alla paura di non riuscire. Prima di ogni consegna sono quelle le sensazioni che si avvicendano nel suo animo. Sente di aver ripreso a respirare regolarmente. Il cuore però ancora batte forte. Si alza e si avvicina alla porta. Bussa.
“Avanti Jessica” la voce del professore le fa fermare per un secondo il cuore. Apre la porta ed entra.
Il professore guardò Jessica che varcava la soglia di casa con passo cauto, lo sguardo vispo della ragazza tradiva curiosità ma era percorso da un’ombra di timore. La accolse con un “Buongiorno Jessica” detto con voce pacata, che nascondeva il tumulto che il professore avvertiva all’altezza dello stomaco.
“Seguimi” le disse poi facendole strada verso lo studio. Jessica lo seguì chiedendo “Cosa succede, professore?”. Il professore rispose con un enigmatico silenzio.
Nello studio, una scena molto semplice si parò davanti alla coppia. Sulla scrivania del professore c’era un computer portatile acceso su un programma di scrittura e una sedia era stata preparata lì davanti, evidentemente perché Jessica ci si sedesse.
“Vuole che scriva ...