Fuoriesce
Data: 01/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: SARA CALABRA, Fonte: EroticiRacconti
... casella di mail dedicata. I primi ad arrivare sono i professionisti, quelli che ogni settimana spulciano gli annunci a caccia della preda di turno e che chiamano una raffica di numeri senza ricordare bene poi con chi stanno parlando perché, per loro, una vale l’altra purché sia sufficientemente giovane e non inguardabile. Sicuramente hanno stipendi alti e una certa libertà di movimento. Se poi sono sposati, non te lo vengono a dire né lo chiedo io. La fede al dito neanche la nasconderebbero, tanto chi se ne frega. Neanche ti dicono che la moglie non li capisce, casomai dovrebbero dire a sé stessi che nel profondo cercano la figlia nuda da amare di nascosto della moglie. E bravo papino.
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• Roberto mi ha confermato quanto annotavo prima. Roberto (forse il nome è vero) è la seconda persona che non mi fa perdere tempo. Cioè: prima mi ha fatto un sacco di domande sulla facoltà e il piano di studi, poi finalmente si è rassicurato: ero una studentessa vera. Dice che il web è pieno di puttane che si fingono studentesse, e questo lo immaginavo. A quel punto le domande gliele ho fatte io. Perché cerchi me invece di una più esperta? Che ne sai se sono imbranata o che so io? La sua teoria è che le professioniste sono tecnicamente brave ma paracule: mirano al soldo, sanno bene come eccitarti, ma tendono a faticare il meno possibile e a farti venire quasi subito. Fanno finta di godere e dicono un sacco di cazzate e tu magari ci credi pure. Credendo di farmi un complimento, mi ha ...
... detto testualmente: “Meglio un pompino un po’ goffo che una fredda opera d’arte”. Ha proprio detto così, manco fosse Sgarbi. A quel punto ho accettato un appuntamento in un bar dell’EUR. Chattavo con lui da tre giorni e mi pareva un tipo onesto, in più ho inserito la videochat e l’ho visto in faccia. Appuntamento alle 14 presso un albergo dell’EUR, che raggiungo con la metro B. Si presenta bene e per dieci minuti chiacchieriamo prendendo un caffè al tavolo del vicino bar, poi entriamo nella hall del classico albergo per congressi. Devo dire che è stato molto gentile fin dall’inizio. Dice che ne veniva da un convegno e ci credo: in quel modo hai sempre un paio di ore libere per farti la scopata; l’albergo è vicino al Palazzo dei Congressi o alla Nuvola di Fuksas. Sono in fondo i clienti migliori: il giorno dopo non li vedrai mai più e non ti chiedono mai di fidanzarsi con loro. Ma una volta salita in camera so bene che non posso tornare indietro. Lui finora è stato gentile, ma dopo? Credo che lo capisca, perché mantiene la calma e m’invita a farmi una doccia. Il bagno è megagalattico in confronto a quello dell’appartamento per studenti dove vivo e ne approfitto: bagnoschiuma a volontà, acqua calda regolare e ambiente glamour. So che lui mi guarda mentre nuda sotto la doccia mi sto solo lavando, ma non lo provoco come si vede nei film. Lui nel frattempo si spoglia: si vede che fa sport, non ha pancia e la muscolatura è tonica. Gli slip sono di marca, ma dentro che c’è? Lo saprò ...