1. Natale con la sorellastra


    Data: 26/01/2018, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: Selene82, Fonte: RaccontiMilu

    ... girò di scatto e mi disse “Adesso ti faccio vedere io!”; in un attimo mi fu sopra, e la ragazza sapeva bene come muoversi…inizió strusciando la sua figa sul mio cazzo, massaggiandolo per bene e bagnandolo dei suoi umori, mentre nel contempo mi mordicchiava lobi e capezzoli, ed io ricambiavo ogni volta che potevo.
    
    Scese giù lungo il mio corpo, sempre più giù fino ad arrivare al mio cazzo bagnato di lei, e lo leccò con un’avidità che non avrei mai immaginato…le piaceva da matti sentire il suo sapore mischiato a quello del mio cazzo; con colpi sapienti di lingua mi portò al limite, per poi interrompersi al punto giusto e ricominciare.
    
    Fece così un paio di volte, poi dopo un po’ mi mise un dito in bocca, ed io preso dal piacere non capii il perché di quel gesto, credevo volesse toccarsi, ed invece no…in un attimo una delle sue dita fu dentro di me, in uno degli anfratti più intimi per un uomo, provocandomi un piacere sconosciuto ed intenso.
    
    Venni senza ritegno, dopo pochi colpi di quelle dita molto esperte,sporcandole la faccia.
    
    “Brava sorellina, sai come trattare un uomo tu, adesso ti ricambio il favore!” appena il tempo di riprendermi, la feci mettere a pecora con la testa sul cuscino, iniziai a leccarle la figa ed allo stesso tempo la sua ...
    ... dolce rosellina; lei capendo le mie intenzioni, mi disse “Fai piano, che li non è mai entrato nessuno”.
    
    Quando il suo buco fu pronto, accolse dentro un dito, che divennero due dopo qualche minuto, e poi infine tre dita si muovevano dentro di lei cercando di farla abituare bene. Non avevamo altro lubrificante se non le nostre salive che si sprecavano in quell’amplesso, e quando la ritenni pronta appoggiai la mia cappella al suo buco e spinsi piano…dapprima gemette di dolore, piano piano la feci abituare, poi iniziai a spingere.
    
    Dopo poco i suoi gemiti divennero di piacere, allora aumentai il ritmo giocando per quanto potevo col suo seno, mentre nel frattempo lei senza pietà si toccava la figa ed il clitoride; nel giro di un minuto o due fu lei a prendere il ritmo; le piaceva sentire il rumore delle mie palle sbattere sulla sua figa bagnata, e questo la invitava amuoversi con maggior foga.
    
    Le dissi che stavo per venire, e feci per sfilare il cazzo del suo culo, ma lei fu più veloce e con le gambe mi tenne il bacino incollato a sè; le scaricai un fiume dentro e cedemmo entrambi al godimento totale, dopodiché lei mi apostrofò con un “Bravo il mio fratellino, a saperlo prima non mi sarei mai trasferita a Londra” per poi cadere in un sonno profondo. 
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