1. Una moglie in autogrill


    Data: 08/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ReGiallo, Fonte: Annunci69

    ... finito di asciugarmi il corpo, mi piastrai i capelli e recuperai dal mobile sopra il lavandino il mio beauty contenente i trucchi. Mi misi il rossetto scuro, l’ombretto, la matita per gli occhi e un velo di fondo tinta. Era il minimo indispensabile per non passare per una suora! Avevo fretta ma non esisteva al mondo la prospettiva di andare dove stavo andando senza trucco. Diedi un ultimo sguardo allo specchio e tornai verso la camera. Mi resi conto che stavo praticamente correndo. La mia testa continuava a divagare tra la realtà e immagini di fantasia sessuale; avevo perso la bussola. Nonostante mi fossi appena lavata e asciugata in mezzo alle gambe ero nuovamente un disastro.
    
    Entrai nella stanza e sistemai il cassetto che era ancora abbandonato sul letto, insieme al suo contenuto. Evitai di riporre solo il piccolo plug anale indiamantato; lo tocciai sopra alla patata, apri le natiche guardandomi allo specchio e me lo infilai dentro il culetto. Fu il momento di vestirsi; aprì l’armadio e presi un paio di shorts gialli flu che usavo per allenarmi in palestra e una canottierina bianca senza pretese. Indossai il tutto senza biancheria. Infilai un paio di calzini, le scarpe da tennis e mi guardai allo specchio per l’ennesimo ultimo controllo. Carina da morireeee! Erano le 21.30.
    
    Scesi le scale a due a due, in quel frangente non le sentivo più dolere. Afferrai una borsetta e mi fermai sul ciglio della porta facendo un piccolo controllo mentale. Le chiavi le avevo con me, ...
    ... il telefono anche, il rossetto e il portafoglio; c’era tutto. Mi venne in mente che avrei potuto prendere un pacchetto di preservativi ma no… direi che non sarebbero serviti dato che ero vicino al ciclo. Era così? Non lo sapevo e non mi importava. Chiusi la porta e salì in macchina elettrizzata.
    
    Ero in autostrada. Ero su di giri e provavo quelle che chiamano farfalle nello stomaco. Peccato che erano solo farfalle, pesai! Ogni tanto ancheggiavo sul sedile per giocherellare con il plug che avevo su per il culetto. Quella frizione contro la parete interna dell’intestino mi provocava una piacevolissima sensazione, e rendeva l’attesa un po’ più dolce. L’aria condizionata era accesa ma la musica spenta; dovevo provare almeno a concentrarmi un po’ sulla guida, perché per il resto continuavo ad essere nella mia bolla e non c’era spazio per altro. Avete presente quanto state guidando per raggiungere un posto che per qualche motivo avete frettissima di raggiungere? Stavo così, anche se in realtà non avevo nemmeno una reale destinazione. Era già successo altre volte in passato di mettersi in macchina durante un attacco da “allarme rosso”. Alcune volte, almeno all’inizio, mi ero ritrovata a girovagare a vuoto e una volta ero addirittura tornata a casa sconsolata. Vivevo ancora con i miei, all’epoca. Nel tempo però avevo sviluppato il “fiuto”. Alla fine era una cosa estremamente semplice: se hai bisogno di procurarti delle dosi massicce di sesso, dove puoi andare se non in un luogo ...
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