1. Una moglie in autogrill


    Data: 08/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ReGiallo, Fonte: Annunci69

    ... un pompino anche io”. Disse lo strizza-tette.
    
    “Allora sarà meglio che ti sbrighi”. Disse quello sotto pompino.
    
    “Ma chi è questa”. Chiese lo strizza-tette al tizio sul cesso.
    
    “Non lo so, l’ho appena incontrata qui, come voi”.
    
    Io li ascoltavo. Era eccitantissimo sentirli parlare di me come un oggetto. Mi limitavo a scopare il barbuto e a farmi penetrare la bocca dall’altro. In quel momento anche il primo ragazzo cominciò a trafugarsi nei pantaloni per poi riemergere con il membro fuori. Allontanò l’amico e si impossessò della mia mascella. Per me un cazzo era un cazzo, non feci differenza e continuai a dispensare la mia attenzione di donna.
    
    “Ci diamo il cambio?”. Chiese il ragazzo meno timido al tizio con la barba. Lui annuì e mi fece alzare per un attimo, dando modo al giovane di sedersi sul gabinetto. MI affermò i fianchi e mi trascinò giù. Gli rovinai addosso velocemente ma il cazzo del giovane straniero trovò spontaneamente la sua via dentro di me. Come poteva essere diverso dopo il precedente ospite? Iniziai a muovermi su e giù con un ritmo regolare cercando di far raggiungere al suo pene esattamente quel punto che mi piaceva sentire stimolato. Una volta raggiunto, iniziai a compiere movimenti circolari. “Gh, gh, gh, gggh”. Mugugnavo. “Ggggg”. Tutto il mio corpo stava sperimentando la scossa del piacere; venni per la terza volta.
    
    Stavo meglio, mi resi conto. Avevo preso la macchina ed ero giunta fino a lì in preda agli ormoni ma, effettivamente, ora ...
    ... stavo molto meglio. Stavo assumendo la giusta di dose di sesso e almeno stava tornando un po’ di limpidezza. Quando ero nei giorni di “allarme rosso” era difficile anche solo poter ragionare a mente fredda. Non era possibile occuparsi di nulla, fare niente o prendere qualsiasi decisione. Ogni cosa che avevo in testa era l’avido richiamo alla riproduzione! Ci voleva sempre un po’ per riuscire a rivedere la luce e ora, piano piano, stava tornando.
    
    “Aaaaaaah”. Un lungo gemito mi riportò alla realtà. Lo strizza-tette stava venendo. E lo stava facendo senza ritegno, nella mia bocca. Non lo avevo mollato nemmeno un istante e aveva gradito tutte quelle scosse!
    
    “Oooooh”. Fece l’amico e anche lui mi riversò copiosamente il suo seme dentro l’utero.
    
    Mi liberai la gola e tossì tre o quattro volte per ricominciare a respirare. Poi mi portai le mani vicino alla faccia, tenendo i palmi verso l’alto; mi strinsi nelle spalle assumendo un’espressione da ingenuotta. “Beh? Si fa così?”. Infransi ancora il mio silenzio rivolgendo la domanda ad entrambi i ragazzi. Avevo dello sperma spalmato sul viso, sul collo, sulla canottiera e ora dentro alla pancia.
    
    “Sono giovani signora, non hanno la resistenza di noi uomini maturi!”. Disse il tizio con la barba. Effettivamente dentro quella latrina c’erano almeno tre generazioni differenti. Sorrisi con aria di chi non poteva essere più d’accordo e mi alzai dalle gambe del ragazzo. Ora che ero più lucida mi accorsi che i muscoli delle gambe avevano ...