1. L’inizio della fine: capitolo 5°


    Data: 07/05/2021, Categorie: Erotici Racconti, Cuckold Dominazione / BDSM Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu

    ... pulirmi la cappella, allora vuol dire che non posso chiederti nulla di più”. “Vuoi dire che non mi farai più richieste?” “Cosa posso chiedere ad un relitto umano come te talmente disperato da bere il mio seme e leccarmi il cazzo? Ti chiedo di scopare tua moglie?”. Rise scuotendo la testa. “Mi rendo conto di quando si è toccato il fondo e tu, amico mio, ti ci sei spiaccicato. A te la scelta, quindi. Ma fai presto o si asciuga tutto e ti toccherà farmi venire di nuovo”. Marcello non ebbe scelta, aveva la possibilità di far cessare quel ricatto provando sulla sua pelle l’ennesima umiliazione. Avvicinò la bocca alle mani e trattenendo un conato di vomito le pulì dallo sperma di Roberto. Poi fece altrettanto con il fazzoletto. Infine si girò verso l’uomo che, sorridendo, gli porgeva una cappella che non sembrava essersi sgonfiata. “Prendila in bocca – gli disse – così con la lingua la pulirai meglio”. Marcello eseguì e dopo pochi secondi iniziò ad avere dei dolori lancinanti alla mandibola per lo sforzo di dover tenere quel cazzo in bocca. Stava muovendo la lingua sulla cappella di Roberto quando questi iniziò a muoversi lentamente e gli bloccò la nuca. Marcello provò a divincolarsi ma le mani dell’aguzzino erano due tenaglie. Sentì ...
    ... nuovamente i mugolii di Veronica: l’uomo aveva fatto ripartire il video e questa volta una sola visione fu sufficiente perché venisse. Quando i numerosi schizzi terminarono, la presa si allentò e Marcello si buttò all’indietro, seduto per terra, arretrando il più possibile fino ad appoggiare la schiena contro lo scaffale. “Bene – disse Roberto – adesso mi farai il favore di non venire più nel mio negozio. I miei clienti sono persone rispettabili, non residui umani come te”. Gli lanciò un pacchetto di fazzoletti perché si pulisse la bocca e gli ordinò di uscire. Marcello non se lo fece ripetere. Cominciò a correre ancor prima di essersi messo in piedi e quasi inciampò all’inizio della sua fuga verso la libertà. Arrivò alla macchina, fece per entrarvi, ma subito cambiò idea, si appoggiò allo sportello e vomitò. A quel punto si sentì libero. Aveva davvero toccato il fondo della degradazione ma non doveva più subire ricatti. Fu in quel momento che pensò che Roberto aveva ancora molte foto ed i video, ma lo aveva mandato via senza chiedergli altro, gli aveva dichiarato il suo disprezzo. E quella era una prova sufficiente. Tornò in ufficio e iniziò a pianificare come riprendere in mano la propria vita.
    
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