L’inizio della fine: capitolo 5°
Data: 07/05/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu
... primo piano di Veronica a pecorina. Riprese il suo cazzo in avvicinamento, la cappella che si appoggiava allo sfintere e lentamente iniziava a violarlo. I mugolii di Veronica erano un ottimo sottofondo. Dopo qualche colpo di assestamento Marcello iniziò a prendere il ritmo facendo attenzione che la ripresa fosse buona. Quell’inculata fu ripresa in tre spezzoni diversi e terminò con Marcello che estraeva il cazzo dall’ano martoriato di Veronica e vi riversava fiotti di sperma che finirono sulle natiche che la ragazza aveva tenuto aperte con le mani. Soddisfatto ed esausto, Marcello si accasciò sul letto e Veronica si stese al suo fianco. “Fammi vedere”, chiese lei. Guardarono quei minuti di video in silenzio. Al termine Marcello aveva nuovamente il cazzo duro. “Beh, il video può andare, puoi tenerlo”, disse Veronica. “Ehi, il tuo ragazzo qui si è svegliato di nuovo. Per 30 Euro gli faccio un bel trattamento di bocca, ti va? Ma niente ingoio”. Marcello le sorrise e lei, dopo averlo pulito con un fazzoletto, se lo mise in bocca e lo spompinò fino a farlo venire sul suo seno.
Dopo una breve doccia, almeno quella “offerta dalla casa”, come disse Veronica, Marcello la salutò e tornò verso l’ufficio sapendo di avere salvato la situazione. In un modo o nell’altro.
Giunse il giorno che Marcello tanto temeva. All’orario concordato si presentò davanti al negozio di Roberto. Esitò molto prima di entrare: da un lato non vedeva l’ora di mostrargli il filmato anche se in cuor suo ...
... avrebbe preferito che la protagonista fosse davvero Catia e non Veronica; dall’altro non immaginava quali sarebbero state le altre richieste di Roberto. Solo dopo qualche istante si accorse che il negozio era chiuso. Un cartello appeso alla porta avvisava i clienti. Marcello ebbe un sospiro di sollievo, anche solo rimandare quell’incontro sarebbe stata una buona notizia. Stava tornando verso la macchina quando una voce lo fermò: “Dove cazzo vai?” Si voltò e vide Roberto affacciato alla porta del negozio che gli faceva cenno di entrare. Con il cuore in gola tornò sui suoi passi. “Vieni, vieni, accomodati – gli disse con il solito tono falsamente amichevole – ho pensato di chiudere per un po’ in modo da essere tranquilli”. Il locale era immerso nella penombra, solo il bagliore di un grosso monitor emanava una luce azzurra nella zona della cassa. “Dovevo cambiare il monitor ed ho pensato che fosse il momento adatto, così da godermi meglio lo spettacolo della troia, che ne dici?” “Sì”, riuscì a balbettare a stento Marcello. In effetti Roberto aveva predisposto una postazione per l’evento, in cui lo schermo da 27 pollici era posto come se fosse quello di un cinema davanti alla sedia con braccioli che, per avere più spazio per le gambe, l’uomo aveva leggermente allontanato. Accanto alla sedia aveva posizionato un tavolino con dei fazzoletti ed una bacinella. Non c’erano altre sedie. “Dammi”, disse Roberto a Marcello, tendendogli la mano senza aver bisogno di specificare a cosa si ...