1. Non voglio arrendermi


    Data: 06/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Senza volerlo, ecco che emerge un’altra serata mancata, deludente e per di più misera, in quanto era così che calcolava giudicando i giorni di quei venerdì sera trascorsi nei locali. Il difetto e lo svantaggio era però che si trattava dell’abituale locale alla moda, poiché al momento si festeggiava il compleanno d’un gradito amico, visto e considerato che non poteva astenersi né rinunciare a quell’evento. Non che lei detestasse disdegnando il modo di vivere notturno, all’opposto, ciononostante quei ritrovi erano in linea di massima complessivamente analoghi con la consueta e la replicata musica, quelle monotone, ordinarie e ripetitive espressioni di quei volti composti da uomini e da donne malfatte, sconvenienti e sgradevoli, assieme a delle caricature insulse, leziose e svenevoli di personaggi rinomati della TV, da servette brillanti di commedie melense e da ballerine richiamate all’ultim’ora per riempire frettolosamente la scena. Nulla perciò li differenziava né li distingueva, giacché indossavano sfoggiando gli stessi abiti del medesimo stilista metropolitano dell’ultimo grido, la borsa ambita, elegante e ricercata dal simbolo tipico e ben messo in risalto, forse anche lo stesso parrucchiere, probabile equivalente e perfino identica anche la mediocrità, l’ottusità e la stupidità, pensò lei.
    
    Lo specchio al presente restituiva dietro un’immagine alla buona e familiare, però non per questo benaccetta né gradita. Lei aveva scelto un tubino nero, una maglia nera senza le ...
    ... maniche, una collana lunga, le unghie erano curate, appena un filo di trucco e alcune gocce del profumo di Yves Saint Laurent da donna di classe, poi rimase lì appoggiata sulla panca la borsa con la sigla tanto discussa e detestata. Lei non era così, giacché lei prediligeva la pettinatura prorompente, talvolta anche provocante, i suoi occhi neri, il corpo carezzevole dai lineamenti mediterranei, dal momento che in lei tutto rivelava una spiccata sensualità e quest’aspetto di frequente era stato anche un grattacapo. Lei che amava la pizza e i pub irlandesi, le conversazioni chiare, lineari e semplici con gli amici sul cofano delle macchine in riva al mare, tuttavia stasera no, questa stasera bisognava entrare, infiltrarsi e in seguito catapultarsi nella società altera, gradassa, sostenuta e talvolta sdegnosa e sprezzante dei figli di papà. La musica s’udiva a strappi, lacerata unicamente negl’istanti in cui gli addetti alla sicurezza del locale aprivano la porta e permettevano agli esseri umani d’addentrarsi nel regno, sì, promettente e dorato, incerto e indistinto, ma anche cedevole, inconsistente, plastico e impersonale di quel distorto e falsato divertimento:
    
    ‘Ma guarda un po’, restare qua in attesa come degli stupidi’ – ripeté verso sé stessa a malincuore, sennonché con la voce fin troppo acuta e tagliente.
    
    Proprio in quell’occasione il suo affezionato Alessio, il celebrato per l’appunto, si sbraitava energicamente in un evidente segno di richiamo, così come compie il ...
«1234»