I pantaloncini
Data: 05/05/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Lucrezia, Fonte: EroticiRacconti
... matta, pagò e uscimmo.
Davanti alla mia bicicletta le proposi di fare un giro, sapevo che anche lei aveva la bicicletta, mi guardò e ridendo mi rispose che non aveva un paio di pantaloncini, io le dissi che se voleva poteva togliere il pareo così non le sarebbe finito tra i raggi delle ruote, rise e accettò.
Mettemmo tutto nel mio zainetto che stava per scoppiare e inforcammo le biciclette, ridevamo, correvamo o ci affiancavamo parlottando e ridendo, ad un certo punto mi chiese come stavo con solo i pantaloncini, io di rimando le corsi avanti sollevandomi sulla sella, il mio culo doveva essere uno spettacolo, i pantaloncini facevano uscire le mie guanciotte di sotto e sopra si iniziava a vedere una bella fessura, sentivo l'aria calda che mi accarezzava il corpo, i capezzoli sotto il reggiseno erano eretti e quando mi ributtai sulla morbida sella sentii una piacevole staffilata salire dal perineo fino a perdersi verso la pancia, morsi le labbra di goduria.
Giulia mi superò e fece lo stesso, le guardai il culo, una parte del costume del si era infilata nel sedere e ora aveva una chiappa un po' scoperta, guardavo i suoi glutei alzarsi durante la pedalata e ne ero attratta, poi anche lei ricadde sulla sella e rise di gusto, la affiancai e la guardai con uno sguardo carico di voglia e tenerezza, lei mi chiese se mi era piaciuto lo spettacolo e io di rimando le chiesi se le era piaciuto il mio.
Mi disse che quei pantaloncini mi stavano d'incanto e che doveva ...
... procurarsene un paio anche lei, io risi e cambiai direzione, mi seguì fino ad un negozietto che vendeva per l'appunto abbigliamento da spiaggia.
Ne comprò un paio rossi, disse all'uomo che voleva provarli e lui le indicò un brutto sgabuzzino pieno di scatole, io la guardavo dalla tenda per non far entrare nessuno, almeno così le dissi ma non ci credevamo nessuna delle due ovviamente, lei si girò di schiena e si sfilò il sotto del bikini, aveva un sedere molto bello, con poca cellulite, infilò i pantaloncini che essendo elastici si adattarono alla sua figura, si girò e mi chiese di dirle come le stavano, io ero ipnotizzata le si vedeva chiaramente la figa, modellata dalla stoffa; lei capì e rise tirandoseli ancora un poco e accarezzandosi sedere e gambe, aderivano perfettamente e le lasciavano intravedere il sotto del sedere come i miei, ero eccitata, uscimmo dallo sgabuzzino, pagò il negoziante e uscimmo.
Per un po' camminammo parlando di noi, la gente ci guardava, sapevo che anche i miei pantaloncini avevano modellato il mio fisico e la figa doveva essere visibile quanto la sua, non me ne fregava nulla anzi stavo bene, mi stavo esibendo e ci stavo proprio bene in quel ruolo, poi non ero sola in quel gioco e questo mi dava coraggio.
Camminando arrivammo alla fine del raggio, verso l'interno, inforcammo le biciclette e pedalammo senza meta e silenziose verso l'interno, guardando i campi e il mais in crescita, avevo fame, glielo dissi, così ci fermammo ad una frasca sulla strada ...