1. Estro e improvvisazione


    Data: 13/05/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Il potere, il predominio e la supremazia, naturale che alla fine ne facevano generandone e suscitandone sempre un argomento, una questione, invero un eccellente pretesto di comando. Lei era spazientita e stanca, totalmente logorata e stremata, per il fatto che le commedie, le messinscene e le montature non le erano mai appartenute né riguardate in nessuna maniera, meno che mai qui in questo momento con lui. Lei non afferrava, ma in realtà intuiva adeguatamente, perché quello che assisteva riusciva a far arridere e lusingare l’astante che senz’interruzione dimorava dentro di lei di fronte all’oggettività, eppure faceva manifestamente infuriare la donna facendole perdere di brutto il lume della ragione.
    
    Si può indubbiamente e innegabilmente non essere abituati né allenati al ruolo della preda, si può a buon diritto e beneficio cercare e attendersi soltanto uno svago di fine cena al posto del grappino, malgrado ciò bisogna metterlo in atto senza finzione e senza menzogna alcuna. Lui invece, era stato per libera scelta sulla sommità, dato che le aveva sorriso, scherzato, giocato e aveva risposto alla sfida con il duello, perché aveva sfiorato il suo corpo e assaporato la sua bocca, in conclusione era scomparso. Palpabile, materiale e tangibile circostanza, pensare che si sentisse in fondo denigrato e insultato nella limpidezza e nella totale schiettezza dei suoi piani e dei suoi propositi, visto che le sembrava sinceramente troppo. Lei però effettivamente sapeva, qual era ...
    ... senza alcun dubbio quell’effetto e quel risultato che produceva in conclusione negli esseri di sesso maschile, visto che inizialmente gl’induceva e poi gl’invitava a raggiungerla in camera per approfondirne ed esaminarne il discorso, tenuto conto che non accadeva di certo che fuggissero. Se fosse stato uno di quegl’individui con la borsa instancabilmente ciondolante dal braccio e con l’urgenza incessante d’acconciarsi e mettere a punto ripetutamente la snodatura aderente del cravattino, lo avrebbe certamente compreso, all’opposto, indurlo tempestivamente e darsi alla fuga l’avrebbe sennonché allietata e rallegrata alquanto, perché lui era una belva foderata e ricoperta da un distinto e raffinato indumento, eppure era un animale accanito, caparbio e crudele, dato che unicamente per quel movente, la sua indole di rapace l’aveva indotta e infine persuasa a inseguirlo arrivando sin là, giacché una volta si era finanche sottratto, visto che sarebbe stata addirittura la volta conclusiva, perché dal momento che avrebbe conosciuto sul serio le donne, probabilmente non gli sarebbe più servito metterlo in atto.
    
    Si doveva in un certo qual modo rassegnare, anche se credeva supponendo naturalmente d’esserne incapace, in quanto non c’erano direttive né regole d’accettare né da seguire, per il fatto che aveva una sola occasione, allestire in fretta e improvvisare. Questa non era una faccenda che gli riuscisse male se adeguatamente ispirato e stimolato, tutt’altro, perché in quanto a dignità ...
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