1. La bella e la bestia.


    Data: 20/04/2021, Categorie: Etero Autore: PlutoTrieste, Fonte: Annunci69

    ... della Bestia allagarle il ventre, espandersi dentro di lei come un fiume in piena che abbia rotto gli argini, colare lungo lo stretto canale ingolfato dal membro pulsante e debordare dal suo corpo lungo l'interno delle cosce, andandosi a mischiare agli umori prodotti da lei stessa.
    
    Fu questo a scatenare l'ultimo e più terribile orgasmo nella giovane, alla quale sembrò di esser colpita da un fulmine. I capelli le si rizzarono sulla nuca, il cuore parve fermarsi e nel ventre le dilagò un fiume cocente di piacere, che le paralizzò le membra e le fece esalare il respiro a lungo trattenuto come fosse l'ultimo della sua vita.
    
    Con un ultimo sussulto, il mostro finì di scaricarsi dentro di lei e barcollò all'indietro, mentre la ragazza, priva di conoscenza, giacque mollemente appesa alle funi che la trattenevano.
    
    La Bestia, con una basso mugolio, estrasse il pene da quelle carni tumefatte ed osservò per un istante, rapita, il rivolo di sperma misto a sangue che ne ruscellò fuori. Fece un passo indietro, poi gettò la testa indietro ed ululò. Un lungo e terribile ululato che mai gola di lupo avrebbe potuto emettere.
    
    Infine, riabbassata la testa, tornò a fissare la giovane inerte, mentre una singola lacrima solitaria scorse lungo il muso ferino.
    
    Con estrema dolcezza, si appressò alla ragazza inerme e con un rapido colpo di artigli recise le funi che la legavano. La sorresse tra le braccia immani e, dopo un ultimo basso ruggito, si precipitò nella foresta, scomparendo in ...
    ... un istante.
    
    Miriam batté le palpebre tentando di mettere a fuoco il posto che la circondava. Si sollevò lentamente su un gomito, guardandosi in giro spaesata. Una nebbia fitta le invadeva la mente, impedendole di ricordare dove si trovasse.
    
    Abbassò lo sguardo sulle pelli non conciate che la ricoprivano, poi si osservò attentamente i polsi solcati da profonde escoriazioni. Furono quelle a diradare la nebbia ed a farle tornare alla memoria quanto le era accaduto: il rito, i lupi, la Bestia... e l'osceno atto sessuale consumato. Poi ricordi confusi di una folle corsa nella foresta, semincosciente, stretta nelle braccia del mostro mentre le fronde degli alberi le colpivano il corpo nudo. Infine il nero dell'oblio. La stanchezza, la tensione e gli avvenimenti l'avevano fatta piombare in un sonno profondo, una specie di coma dal quale era riemersa solo in quel momento.
    
    Riportò l'attenzione all'ambiente circostante, una specie di ampia stanza, molto simile ad una grotta, con un'unica apertura sulla parete più stretta, attraverso la quale si insinuava all'interno la luce di un sole appena sorto. Miriam riconobbe poco distante dal suo giaciglio le ceneri di un piccolo fuoco, una specie di brocca ottenuta da una zucca svuotata colma d'acqua limpida e, dal lato opposto, un altro giaciglio, anch'esso coperto di pellicce gettate alla rinfusa.
    
    Dove si trovava? Che fine aveva fatto la Bestia?
    
    Forse nella folle corsa la belva l'aveva abbandonata e qualche anima caritatevole le ...
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