Il cubano
Data: 19/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: valchiria96, Fonte: EroticiRacconti
... meglio un sigaro così va prima inumidito ma mi sono scordato il rum» allora lui scatta di nuovo e si precipita a recuperare due bicchieri e la bottiglia dalla vetrinetta tornando poi di corsa da me. «Come dicevo, un buon sigaro va inumidito e gustato con del buon rum, anche se quello che ho io in realtà è da poveri» Inizio a sospettare dove voglia andare a parare, l'idea mi stuzzica così decido di semplificargli la cosa stendendomi di schiena, lasciando una gamba sulla seduta e l'altra sollevata sullo schienale.
Riccardo mi sorride e aggiunge «Vedo che hai capito maialina» mentre spunta le estremità del sigaro.
Poi me lo passa sotto il naso facendolo poi scorrere sul mio collo fino a lasciarlo tra le mie tette. Al che io ce le stringo intorno come se fosse un cazzo. Poi lo stronzo prosegue «Uhm, finalmente qualcosa proporzionato alle tue tettine» Neanche rispondo, mi limito ad alzare il dito medio. Allora lui sfila il cubano da i miei seni e riprende a farlo scorrere giù, verso la pancia, oltrepassa l'ombelico e, arrivato sul monte di venere, lo lascia scivolare tra la mie grandi labbra. Così, inizia a passarlo più e più volte sul mio sesso, rigirandolo e picchettandolo sul clitoride. Penso che ormai potrebbe anche essere sufficiente ma Riccardo mi anticipa «Credo che così non basti proprio» e non faccio in tempo ad aggiungerle altro che me lo spinge dentro fino in fondo, lasciandolo scomparire nella mia fica. Lo lascio fare e lui inizia a masturbarmi dolcemente, di ...
... tanto in tanto il sigaro viene fuori a fare capolino e Riccardo ne approfitta per stantuffarmi un po' con quell'insolito dildo per poi spingerlo di nuovo dentro di me. Il tempo passa e con esso la mia eccitazione sale, i miei gemiti si fanno più frequenti e il mio respiro più affannoso ma non è abbastanza «Quanto ancora credi serva che resti lì dentro? Ho voglia di te» ma Riccardo non vuole saperne e risponde «Il tempo che serve perché tu venga». Si distende tra le mie gambe cominciando a baciare il mio interno coscia, mi fa sussultare, e prosegue. Pian piano sale, quei baci si fanno più intensi, più caldi e la sua lingua comincia a lambire la mia pelle. È sempre più vicino, proprio quello che desidero. Lento, si fa desiderare, e io divento sempre più un fuoco, le mie mani massaggiano le tette mentre con pollice e indice strizzo e tiro i miei capezzoli rosa turgidi. Così alla fine è lì, dove lo sto aspettando, Riccardo allora affonda la sua lingua sul clitoride e prosegue succhiandolo avidamente. Gemo più forte.
I nostri sguardi si incrociano mentre il mio piccolo bottoncino del piacere è ancora tra le sue labbra. Non molla la presa, l'allenta si ma non lo lascia andare. Ha la sua preda, il suo pezzo di carne.
Sono trafitta da scosse di piacere che infiammano i miei lombi risalendo lunga la mia schiena. Infine la sua lingua, inizia a muoversi con voluttà tra le mie labbra lappando ogni singola goccia del mio piacere intenso.
«Vengo!» Esclamo tra un gemito e l'altro. Con ...