Le vacanze estive di Loli
Data: 17/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Incesti
Autore: maxtaxi, Fonte: RaccontiMilu
... Cosimato.”
“Beh, bello devo ricordarvi tutti: Dick Fitosello, Pietro Insidya, Justin Hermouf, Michele Oxhard e Enrico Cosimato.” Dissi, memorizzando ciascuno i loro nomi. “Dick, Pietro, Justin, Michele, Enrico, sono Loli! Sono così eccitata per andare in campeggio con voi ragazzi.”
Ho risposto di nuovo e ho sentito un lamento da Pietro dietro di me. Stare sulle sue ginocchia si sentiva meno confortevole, qualcosa mi premeva.
Dopo circa un’ora di questo, ho dovuto scendere dal grembo perché non mi sentivo comoda e mi faceva sentire un poco calda tra le gambe. Mi sentivo quasi come se dovessi andare a fare la pipì, ma, non proprio.
“Umm, Pietro, hai qualcosa in tasca?” Gli dissi, non volendo farlo sentire male, ma avevo bisogno di cambiare posizione.
I ragazzi ridevano un po’. “Umm, niente che non posso tirare fuori.” Disse Pietro con voce calorosa.
“Umm, mi dispiace, ma non credo che posso stare per tutto il viaggio in grembo.- Gli dissi sentendomi un poco male per lui.- Dick… ti puoi fermare? Mi butto dietro con Mike o Enrico, uno può venire qui sulle ginocchia di Pietro.”
“No grazie. Puoi sederti dietro con loro che resteranno lì.” Ha risposto Pietro.
Annuii, mi sentivo male, impaurita che avessi ferito i sentimenti di Pietro.
Mi sono arrampicata nella parte posteriore del pick-up dentro all’area camper e mi sono subito chiesta se facessi un errore. Mentre abbiamo viaggiato, ho finito per tenere il mio vestito giù e il mio cappello in testa per ...
... via di tutti i finestrini aperti. Il caldo in quei giorni era opprimente. Anche se mamma ha sempre disapprovato perché come dice, una buona signorina non deve mostrare le sue modestie, avevo sbottonato alcuni bottoni del vestito, ma mi sembravano troppi e non mi ricordavo di averli lasciati così tanti liberi. Ho provato a parlare con Michele ed Enrico, ma con il vento che ci colpiva, ho rinunciato alla fine, mentre la mia voce è diventata rauca cercando di urlare per essere sentita.
Ho guardato le montagne venirci incontro, con i boschi che rendevano l’aria di un odore meraviglioso dopo la città. Ancora migliore di quello strano albero che si appendeva alle cose che si acquista presso i lavaggi dell’auto.
A sinistra, vidi un cervo al pascolo sul fianco della montagna.
“Guarda!” Urlai, indicandolo. Era andato prima che qualcuno avesse la possibilità di vederlo, ma ho anche capito il mio errore mentre il mio cappello volò via dalla testa. Saltai per prenderlo allungandomi, ma era già scomparso volando sulla strada.
Tuttavia, l’errore si è accumulato sull’errore come improvvisamente non riuscivo più a vedere, aggrovigliato nel mio vestito come il vento lo ha preso, sollevandolo, raggruppandolo intorno alle mie braccia e alla testa.
Michele ed Enrico mi afferrarono strettamente. Michele tenendomi per le gambe mentre le braccia di Enrico mi avvolgevano il torso, con le mani tenendomi fermamente proprio sui miei seni accorgendomi solo in quell’istante di essere senza ...