Il viaggio
Data: 16/04/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Easytolove, Fonte: Annunci69
... intravedono le poppe sode, i capezzoli maliziosi che sfregano con il cotone colorato. Si stiracchia e scende, poi con fare lesto sgancia il tetto apribile della 2cv, e lo arrotola legandolo in cima al portellone posteriore.
Mi guarda maliziosa e mi dice che lo richiuderemo solo prima di riprendere il traghetto per il ritorno.
Mi accorgo di essere troppo vestita, ho sbagliato abbigliamento e lo faccio notare a Marisa, che con la più sfacciata naturalezza mi dice di cambiarmi. Penso, ma si,ma chi se ne frega, frugo nel borsone e prendo un mini copricostume. Mi tolgo i pantaloni di lino e la camiciola restando seduta al posto di guida, mi infilo il vestitino, e poi mi libero anche del reggiseno.
Finalmente mi sento rilassata, come se la spensieratezza e la voglia di trasgredire giovanili, che Marisa parrebbe aver mantenuto, mi fossero all’improvviso tornate intatte, come in quegli anni folli e spensierati.
Poi la fila di auto si mette in moto,e ci fanno entrare in quella pancia scura,carica di rumori metallici e di motori , cerchiamo una scala e saliamo sul ponte più alto, all’aperto. Abbiamo preso un paio di teli, andiamo in bagno e indossiamo due costumi, per tutta la traversata decidiamo che staremo a rosolare al sole.
Immediatamente ci accorgiamo di essere molto provocanti, i costumi che indossiamo sono davvero minimal, quell’antico feeling che ci portava a trasgredire si riaccende, e senza parlare iniziamo il classico rituale che ci contraddistingueva. Ci ...
... spalmiamo la crema solare, mi accorgo che entrambe siamo totalmente depilate,lo intravedo sotto allo striminzito triangolino che ricopre il pube di Marisa,mentre la spalmo con le dita mi insinuo sotto all’elastico che lo sormonta, fino a sfiorarle la fessura, sento la peluria rasata, l’accarezzo leggera, cospargo la crema fino a che la pelle non l’ha completamente assorbita. Lei un po’ sorpresa mi fissa con gli occhi socchiusi, mi sorride e poi mi sussurra, in un orecchio, “questa notte te la farò pagare”.
Poi ci addormentiamo al sole.
Siamo risvegliate da un vento fresco e teso, con gli schizzi che arrivano fin sopra al ponte. Il mare si è agitato, e sono tutti rientrati sotto coperta. Troviamo riparo dietro ad uno di quei grossi cassoni pieni di salvagente, e restiamo a godere lo spettacolo delle onde che si frangono contro la prua del traghetto, lanciando ad intervalli regolari degli schizzi bianchi, che le folate di vento fanno volare lungo tutta la lunghezza del ponte, ci passano sopra, per lasciare delle macchie bianche e salate sulla vernice blu dell’incoronata.
Improvvisamente, ci baciamo, senza averlo nemmeno pensato, né il giorno prima, né in quegli anni giovanili. Lo facevamo quando a letto con le nostre “vittime” era parte del rituale inscenato, ma era appunto una messa in scena, ora invece è come se fosse scattato qualcosa di sopito e mai veramente messo a fuoco. E’ un bacio lungo, appassionato, un po’ salato, odoroso di crema solare, con il sapore della ...