1. Barbra D'Urzo e il regista porco


    Data: 12/04/2021, Categorie: Maturo Voyeur Porno celebrità, Autore: PippoScazzi, Fonte: xHamster

    ... era rimasto seduto, tutto vestito, i pantaloni calati e il cazzo fuori.
    
    «Dai, troia. Cavalcami ‘sta minchia.» Barbra si mise a cavalcioni, agguantò l’uccello alla base e se lo pigiò dentro la passera.
    
    «Sei slargata, senti come entra bene. Ti ha scopato stamattina il cornuto del tuo compagno?»
    
    «Sì, perché? È un problema?»
    
    «No, anzi! Cavalca, troia!» Barbra non se lo fece dire due volte, aveva voglia di godere. Quella mattina non era nemmeno venuta col suo uomo, ma lo sperma che era rimasto nella vagina aveva finito per tornare utile come lubrificante. Con l’uccello tutto piantato dentro si dimenava avanti e indietro, facendo strusciare il clitoride sul suo pube. Lui palpava avidamente il culo e leccava i capezzoli. «Barbra, scopi da Dio!»
    
    «E tu sei un porco. Ti ecciti a guardare le gambe alle signore per bene come me.» Parlava e trombava. La fica bagnata si lasciava penetrare dal cazzone duro del regista infoiato. Per caso alzò lo sguardo sopra di lui e vide che nella semioscurità, Riccardo, non se n’era andato. Era nascosto dietro il drappeggio di una tenda e con la mano si stava lucidando la cappella. Continuarono a guardarsi senza smettere di fare quello che stavano facendo. Barbra era in estasi. Aveva sempre sognato di essere spiata in una situazione del genere e la sua goduria salì all’apice.
    
    «Godo, godo, vengo, vengo! Si agitava come in preda al panico, con la faccia rossa e il bacino che tremava.
    
    «Godi, lurida bagascia che non sei altro. Tu hai solo ...
    ... bisogno di cazzo!»
    
    «Sì, sì… Oh, Ah!» Gradualmente rallentò il movimento, finché alcune piccole contrazioni involontarie non cessarono del tutto. Quando si fu fermata, Franco prese in mano la gestione della scopata ed iniziò a spingere dentro la passera, per godere anche lui. Ma Barbra lo fermò. «Sai, dietro di te c’è un’altra femminuccia a cui dar piacere.»
    
    «Eh? Ma che cazzo stai dicendo?» Si voltò per vedere a chi si riferisse. «Brutta specie di Renato Zero, ti avevo detto di toglierti dai coglioni!» Riccardo non solo non se ne andava, ma si avvicinava pericolosamente col cazzo in mano. «Brutto frocio di merda, te ne vuoi andare!» Camminava come uno zombie, con i pantaloni calati e la mano che si agitava sempre di più. Puntava con la fava verso la faccia attonita di Franco. Il suo randello era liscio e depilato, grosso e lungo, nemmeno in uno stato di completa erezione, con due palline rugose e piccole che spuntavano tra le cosce. Franco era bloccato sulla sedia dal peso di Barbra e, preso alla sprovvista, non sapeva cosa fare. Fu colto di sorpresa e non poté evitare il primo schizzo di sborra che lo colpì sulle labbra. «Ah, che schifo! Tu sei pazzo! La tua carriera è finita!» Urlava disperato, mentre Barbra se la rideva di gusto. Gli altri schizzi non furono così potenti da raggiungere il volto, ma colarono sulla sua spalla e sul braccio, formando dei rivoli sulla camicia. Riccardo si era svuotato per bene i coglioni e adesso aveva la forza di parlare.
    
    «Ma guarda, ...