1. La trasformazione di Jennifer – Cap.5


    Data: 10/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

    ... sedia del padrone in attesa del boccone, tu invece dovrai succhiarmi il cazzo mentre io mangio. Cerca di farmi venire prima che io abbia finito di mangiare.
    
    La tavola era apparecchiata, e Marco cominciò a mangiare. Jennifer prese in bocca il membro e cominciò a succhiarlo. Piano piano si indurì e le riempì la bocca. Jennifer aveva paura della punizione e usò tutta la sua poca esperienza nei pompini per cercare di farlo venire presto. Marco mangiava tranquillo, ma lei non sapeva quando avrebbe finito. Altre vergate non le avrebbe sopportate. Usò la bocca, la lingua le mani. Lo inghiottì e arrivò a leccargli le palle con tutto il membro fino in gola. Ma niente. Vide Marco prendere una mela e sbucciarla. Ebbe paura. Aumentò il ritmo, sentiva che Marco stava per capitolare. Sentiva movimenti del bacino e la voglia di Marco di venirle in bocca ma resisteva. Lei insalivò ancor meglio l’uccello, e con due mani faceva su e giù mentre con la lingua gli leccava il prepuzio ma niente. Era all’ultimo boccone, lei se lo sentiva, ora o mai più. Lo inghiottì fino in fondo e sentì arrivare il fiotto caldo, che bevve avidamente, felice di averlo fatto venire. Guardò su in alto e vide il viso di Marco. Gelido, la guardava e sogghignò.
    
    –Ho finito di mangiare prima che tu mi facessi venire.
    
    Negli occhi di Jennifer c’era il terrore puro. Cosa mi farà pensò.
    
    –Prendi i capezzoli con l’indice e il pollice e tira verso l’alto, giochiamo a ping pong
    
    No no, non ce la faccio. Ma eseguì. ...
    ... Marco prese la racchetta da ping pong la appoggiò sulla tetta destra. E vergò il primo colpo. Duro, doloroso. Un dolore basso e profondo. Diverso dalle vergate. Ma forte. Fortissimo. Ma non lasciò andare i capezzoli, ci riuscì. Poi toccò alla tetta sinistra, poi la destra. 10 colpi a tetta. L’ultimo fu il peggiore, il dolore fu tremendo ma finalmente lasciò le tette. Le osservò. Erano rossobluastre. Avevano le striature delle vergate di un rosso acceso, mentre il resto era violaceo. I colpi le avevano fatto male. Male fisico e mentale. Aveva paura di quell’uomo. Ma la scopava come nessuno.
    
    –Bene, tu hai bevuto e mangiato. Ora vai in bagno e ripulisciti per bene. Hai mezz’ora.
    
    –Si padrone.
    
    Andò in bagno, chiuse la porta e pianse. Cercò una crema per lenire il dolore al seno ma non la trovò. Si lavò per bene e dopo mezz’ora tornò dal suo aguzzino carponi.
    
    –Ti ho scopato la figa e la bocca, ora voglio scoparti il culo. Mettiti li, a novanta gradi. Appoggia la pancia sul bracciolo del divano. La testa deve scendere e appoggiarsi al divano. Bene così brava.
    
    Si posizionò dietro di lei e le entrò dentro con un colpo di bacino. Jennifer si sentì lacerare dentro. Il dolore fu forte. Ma Marco senza pietà la inculò sempre più forte. Mentre era in quella posizione Jennifer pensò a quanto tempo ci aveva messo Marco a venire la prima volta, e quanto la seconda…la terza le sarebbe stato dentro un tempo infinito. Dopo un’ora infatti il porco non era ancora venuto. A Jennifer ...