La trasformazione di Jennifer – Cap.5
Data: 10/04/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
... provo a spiegartelo. Nell’ultimo anno, ho cercato di essere gentile con te, di essere educato, di sorriderti e tu tutte le volte mi guardavi con faccia schifata, con alterigia, come se fossi uno scarafaggio. Ho deciso di fartela pagare. Ho deciso che saresti diventata una delle mie schiave. Sai che la tua amica Carla mi ha aiutato in questo? Si lei è stata una mia schiava. L’ho educata e poi l’ho venduta guadagnandoci bene. Il suo padrone è gentile, ma una volta all’anno me la da per il tagliando. E rise. Ora non so cosa farò con te anche se sarei orientato a tenerti a lungo per farti soffrire per bene. Ora in questo week end tu sarai il mio cesso e il mio bidet. Berrai il mio piscio, la mia sborra e ti userò come turca quando avrò bisogno di scaricarmi. E dopo la tua lingua servirà come bidet. Hai capito?
–Si padrone
–Bene, molto bene
A quel punto prese le sue tette con le manone e cominciò a strizzarle provocandole un dolore acuto. Pianse.
–In piedi. Togliti tutto. Ho voglia di scoparti.
Jennifer non se lo fece ripetere, aveva voglia anche lei, malgrado tutto.
Una volta nuda, la mise sul divano, le fece aprire le gambe e la penetrò con rudezza. La scopò selvaggiamente, dandole colpi forti, aumentati dal suo peso. Marco era si grassottello, ma era anche 1,90. I colpi erano sempre più veloci, il membro era così gonfio e nodoso e che sfregava con forza le pareti interne di Jennifer che stava godendo come una vacca, non aveva mai goduto così in vita sua. Si ...
... sentiva una troia in calore e lo disse: sono la tua troia e quando Marco sentì che stava per venire prese le sue tettone in mano e le strizzò con forza. La somma dell’orgasmo e del dolore provocò un urlo liberatorio in Jennifer. Era esausta ma lui continuò con i suoi colpi ritmati e duri. Le strizzava sempre le tettone. Il dolore era forte. Il piacere anche. Ebbe un altro orgasmo. Il terzo la devastò e finalmente anche lui venne. Il suo caldo seme era dentro lei. Era spossata. Non riusciva a muoversi. Era piena di dolori ovunque. La posizione l’aveva sfiancata, così come il peso di Marco, le vergate sulle tette e gli strizzamenti. Aveva la bocca e la gola riarsa.
–Cazzo fai, troia. Pulisci il cazzo!
–Scusi padrone.
Si mosse di colpo, scese e lo prese in bocca e lo ripulì per bene.
–Avrai sete vero troia?
–Si padrone
–Bene andiamo in bagno, così ti do da bere
Andarono in bagno, lei carponi davanti a lui, e una volta dentro, le fece aprire la bocca e le scaricò il suo piscio che lei bevve ma l’ultimo schizzo non riuscì a prenderlo e uscì. Marco si abbassò, la prese per i capelli, le girò la testa, prese la verga che si era portato e cominciò a vergare le sue tette martoriate. Ancora 10 vergate. Il dolore era insopportabile.
–Le cagne come te capiscono solo le vergate. Ora andiamo di la, in cucina. E’ ora di cena, sono le 9. Ho fame.
Si avviarono verso la cucina, e Marco si sedette sulla sedia, dicendo a Jennifer:
–Le cagne come te stanno vicino alla ...