1. La trasformazione di Jennifer – Cap.5


    Data: 10/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu

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    Marco le ordinò di alzarsi e di seguirlo, che sarebbero andati a casa sua con la sua moto. Si avviarono, erano ormai soli in ufficio, Marco chiuse e uscirono. Arrivarono alla moto di Marco, che salì, la mise in moto e poi fece salire Jennifer. Si avviarono e il culo rosso di Jennifer mandava segnali inequivocabili al cervello della poveretta. Il dolore della posizione era insopportabile, le buche della strada erano una tortura continua. Le sembrava che Marco lo facesse apposta a prendere tutti i buchi e i tombini per strada. Finalmente arrivarono a casa di Marco. Parcheggiò la moto. La fece scendere senza aiutarla. Poi scese lui. Le diede la catena e le disse: legala. Lo fece e chiuse il lucchetto. Era in ginocchio, e Marco le disse, seguimi…carponi. E rise. Jennifer ebbe un moto d’orgoglio e disse: no, e si alzò. Marco si girò di scatto e le mollò uno schiaffone in faccia, che la fece cadere in ginocchio. Jennifer si guardò intorno e decise di seguire il suo padrone. Scesero le scale, entrarono nella casa delle torture. Arrivarono al divano. Lui si sedette e le disse: in posizione. Poi cominciò con voce dolce ma ferma: cosa devo fare con te? Perché non capisci? Perché non vuoi essere ammaestrata? Perché non ti lasci andare? Ormai dovresti aver capito che non hai vie di uscita. Jennifer non rispose.
    
    Marco le disse:
    
    –In ginocchio davanti a me.
    
    –Si padrone. Ed eseguì
    
    –Togliti la camicetta
    
    –Si padrone, e così ...
    ... fece
    
    –Abbiamo torturato per bene il tuo bel culo questa settimana, nel week end ci divertiremo con quelle tette da vacca
    
    Jennifer sgranò gli occhi. Ma rispose con un filo di voce: va bene Marco. Non aveva che finito di dire Marco che cinque dita si stamparono sul suo bel viso e una lacrima scese dall’occhio destro rigandole la guancia destra. Marco prese le pinzette per le tette che aveva di fianco, le attaccò ai capezzoli di jennifer che si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di dolore, e poi strinse, strinse sempre di più. Il dolore era acuto e arrivava fino al cervello e fino alle viscere. Ma non disse nulla. A quel punto le disse:
    
    –Prendi le estremità e tira verso l’alto, così. E tirò. Jennifer emise un gemito, prese in mano e tirò.
    
    –Più in alto. E così fece
    
    Marco prese il frustino di legno, e senza dirle nulla, vibrò il primo colpo che si assestò nella parte bassa del seno. Il dolore fu lancinante e Jennifer lasciò andare le estremità e le tette ricaddero verso il basso, aumentando il dolore. Urlò, ma sentì la mano di Marco prenderla per i capelli e urlarle ancora più forte:
    
    –Adesso riprendi le estremità, tiri ancora più in alto e rimani così fino a quando non avrò finito. 10 colpi.
    
    Lei eseguì piangendo. Lui vibrò uno, due dieci colpi, uno più forte dell’altro. Il seno era rosso e dolorante come non mai. Al decimo colpo le staccò senza dolcezza le pinzette e il dolore aumentò.
    
    Poi le disse:
    
    –sai perché ti faccio questo?
    
    –no padrone.
    
    –Bene ...
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