La prima volta
Data: 03/04/2021,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Van Arting, Fonte: EroticiRacconti
... topless, si alzò di scatto per prendere una bottiglia di acqua dalla borsa, si voltò verso me, vide il rigonfiamento nel costume, cercai di nasconderlo abbassando velocemente il libro che avevo in mano ma ormai era troppo tardi, accennò un sorriso e si rimise sulla sdraio. Provai tanta vergogna e quella mattina non la seguii a fare il bagno, rimasi sdraiato a riflettere sui miei tormenti adolescenziali. La quarta mattina arrivai alla spiaggia e la trovai già li, mi salutò con il solito buongiorno che contraccambiai con voce tremula. Mentre sistemavo le mie cose sotto l’ombrellone scambiammo delle battute sul caldo afoso di quei giorni, capii dall’accento che era del posto, poi ci presentammo a vicenda, mi disse di chiamarsi Martina, la prima cosa che mi venne in mente da dirle fu il motivo per il quale dopo pranzo non c’era mai. Mi rispose che lavorava ogni pomeriggio dal lunedi al venerdi e che nel weekend invece si sarebbe fermata tutto il giorno in spiaggia. Mi domandò poi perche le avevo fatto questa domanda e non sapendo cosa rispondere le dissi che la mia era solo curiosità. Fece ancora quel sorrisetto identico a quello del giorno precedente. Guardandomi poi si slacciò il reggiseno, mise un po di crema protettiva, rimasi immobile a fissarla, si sdraiò sul lettino e disse che ormai si era abituata al fatto di avere gli occhi puntati addosso per via del topless. Imbarazzatissimo, le feci i complimenti per il fisico e lei subito con l’accento tipico del posto disse che ...
... aveva già notato che mi fosse piaciuto il suo seno, sprofondai completamente nell’imbarazzo più totale, poi proseguì dicendo che era normalissimo avere quelle reazioni e non che non c’era nulla di cui vergognarsi. Mi stesi sulla sdraio, mi sentivo comunque molto imbarazzato, poi arrivarono i miei genitori e la conversazione con Martina terminò. A metà mattina si alzò per il consueto bagno, i miei genitori erano appena andati a fare una passeggiata, Martina mi guardò e mi chiese se mi andasse di seguirla in acqua. Scattai come una molla, parlammo un po dei nostri hobby tra una nuotata e l’altra, le raccontai delle mie passioni e lei mi confessò che amava molto ballare. Dopo alcuni minuti volle uscire per andare a fare una doccia, la seguii. Dopo essersi entrambi rinfrescati mi disse che sarebbe andata un attimo a cambiarsi nella sua cabina privata. La guardavo imbambolato incamminarsi verso le cabine, rimasi immobile a fianco delle docce ripensando incredulo al bagno che avevamo fatto insieme, non vedevo l’ora di raccontarlo ai miei amici. Poco prima di entrare nella sua cabina si voltò verso me e con l’indice mi fece cenno di raggiungerla. Mi si ghiacciò il sangue, le gambe iniziarono a tremare, dentro me pensai a quali intensioni avesse Martina, non capivo più nulla cosi presi fiato e la raggiunsi, lasciò la porta socchiusa, mi guardai intorno ed entrai. Dentro la cabina non c’era la luce, era tutto in penombra, entravano dei raggi di sole dalla parte fenestrata sopra la porta, ...