1. La mia esperienza con una coppia cuckold – Capitolo 16


    Data: 10/05/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: jojojos, Fonte: RaccontiMilu

    ... ricordi? Adesso non ho più dubbi, è cotta di te fidati, mi devi aiutare perché non voglio perderla, devi parlarci e chiarire la situazione.”; – “Curioso che sia tu a chiedermi di convincerla, se si fosse innamorata di me io cosa dovrei fare secondo te?”; – “Devi spiegarle che non le conviene lasciarmi e dirle che tu non provi niente per lei, vedi te cosa dirle, sono disposto a pagare qualsiasi cifra per la tua collaborazione, ti ripeto qualsiasi cifra, mi sono spiegato?”; – “Forse non ti è chiara una cosa, io da te non ho mai voluto soldi e mai ne vorrò chiaro?”; – “Scusami Gianluca lo so come la pensi, ma sono disperato, sono tornato a casa e lei non c’è, la chiamo e non mi risponde…” – cominciò a singhiozzare come un bambino – “sei l’unico che può sbloccare la situazione, ti prego…”; – “Ok ok, proverò a cercarla e vediamo cosa succede, di solito improvvisando riesco a cavarmela bene, ti faccio sapere.”; – “Grazie mille, ciao, fammi sapere mi raccomando…”. Quando riagganciai il telefono ero emozionato, la mia previsione si era rivelata giusta, adesso avevo la certezza che non solo io avevo perso la testa ma era reciproco, avrei voluto correre da lei e dichiararmi, avrebbe lasciato suo marito e ...
    ... saremmo stati finalmente soli, sarebbe stata la mia donna, era quello che sognavo, cercai di contattarla, il telefono squillava ed il cuore mi scoppiava nel petto, non rispondeva. Riprovai tutta la sera, intanto Paolo mi martellava di sms, gli ripetevo che non mi rispondeva, verso le 23,30 mi scrisse che era tornata a casa, era andata a fare un giro con delle amiche e non aveva sentito il cellulare. Poco dopo rispose anche a me dicendomi la stessa cosa e dandomi appuntamento telefonico per il giorno dopo. Quella notte feci fatica a dormire, quando finalmente presi sonno sognai che io lei andavamo a vivere insieme, mi svegliai la mattina successiva con il sorriso sulle labbra ed il cazzo duro. Decisi di aspettare che fosse stata lei a farsi sentire, non l’avrei chiamata. Quando uscii dal lavoro alla sera la vidi seduta sulla mia moto che mi aspettava, era scura in volto, mi avvicinai, la baciai e le chiesi: – “E tu cosa ci fai qui?”; – “Dobbiamo parlare io e te…”; – “Lo credo anch’io…”; – “Andiamo dove possiamo parlare tranquilli.”. Salimmo sulla sua auto ed andammo alla tana, era libera, li avremmo potuto parlare indisturbati, durante il tragitto restammo entrambi in rigoroso silenzio…
    
    Continua… 
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