Sogno di una notte di mezza estate II - Maggio
Data: 25/03/2021,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Giulia LiberaMente, Fonte: EroticiRacconti
... amico dice che sai stare al gioco. Non rispondere, se ci stai lascia sulla sedia il tuo intimo e il tuo numero di telefono.'
Tutto lì.
Mi viene da ridere.
Che situazione assurda. Però... io ho sempre amato le situazioni assurde.
Perciò, contrariamente a ogni forma di prudenza e di logica, sono stata al gioco.
Riappare nella mia mente il momento in cui mi spoglio come richiesto e scrivo il mio numero in piccolo, sull'etichetta.
Solo chi sa dove cercare potrebbe trovarlo.
Sono eccitata, lo ricordo bene.
È da pazzi, ma sono eccitata.
Mi scatto altre foto, più intime questa volta; faccio anche un breve video nel quale mi stuzzico il clitoride, un video in cui sussurro "non vediamo l'ora di conoscere il giochino" un video in cui, in chiusura, mostro il mio viso mentre mi mordicchio il labbro.
Prima che io possa riflettere e fare marcia indietro nascondo il cellulare sotto i miei slip di cotone bianchi, rimetto i pantaloni, esco e vado a pagare.
Mi attende un'ora di attesa, lunga e terribile, trascorsa prima in auto per tornare a casa, poi sul mio divano, distesa con gli occhi al soffitto e le orecchie attente a qualsiasi squillo di telefono.
"Ragazza dei jeans?"
È una voce diversa da quella del mio generoso ammiratore del negozio.
"Sì, Giulia."
"Ciao Giulia."
Il resto della telefonata, una lunga telefonata di una mezz'ora è servito a spiegarmi la proposta di quello che si è rivelato essere Riccardo, un uomo sposato di 48 anni, e del ...
... suo amico Salvo, quello che mi ha regalato i jeans. Entrambi, ammette il mio interlocutore, hanno gradito molto la sorpresa che ho fatto loro restituendo il cellulare.
Un invito a casa di Riccardo per quel pomeriggio, per un aperitivo molto particolare a cui oltre a me avrebbero partecipato lui e la moglie, Salvo, naturalmente, e due giovani amici loro con le loro compagne.
Otto invitati ad una festa nella quale io sarei stata l'attrazione principale.
Senza mezzi termini mi ha fatto sapere che avrebbero gradito vedermi spogliare e masturbarmi mentre loro facevano altrettanto. Si sarebbero avvicinati a me e avrebbero scattato foto solo col mio consenso.
"Sì. Dove?"
Cretina. Dovevo essere del tutto cretina. Potevano farmi qualsiasi cosa, quelle persone, poteva persino essere tutta un'invenzione.
Mi sono messa a ridere, da sola, nell'abitacolo della mia auto mentre guardavo la villetta perfettamente qualsiasi, nel vicolo perfettamente qualsiasi, in cui viveva quella coppia che - se davvero esisteva - di banale non aveva proprio nulla.
"La mia vita è una corsa sulla lama di un coltello. Se mi fermo, cado giù. Non voglio uscire dalla tana del bianconiglio."
Nessuno sente le mia parole, solo io. E io, in quel momento, sono tutti. Tutte le me del passato, da quella ingenua della sua prima volta, alla Giulia che ha incontrato Fabio, a quella che iniziata da lui ha scoperto se stessa. A questa. A quella che sarò domani.
Sfioro la leva del cambio, la pelle è ...