1. La migliore amica (prima parte)


    Data: 24/03/2021, Categorie: Lesbo Autore: alebardi, Fonte: Annunci69

    ... emozioni contrastanti che non riuscivo a riconoscere e a controllare.
    
    Rimanemmo alcuni istanti ferme così, come l’immagine perennemente immobile di una fotografia. Poi sentii la sua mano togliersi dalla mia e, subito dopo, venire ad accarezzarmi la guancia sinistra.
    
    Mai nessuno mi aveva toccata così delicatamente. Pensai che mi stesse sfiorando con una piuma leggerissima, e mentre le sue labbra non si staccavano dalle mie, venni attraversata da un ultimo pensiero razionale: “cazzo, stavo baciando la mia migliore amica!”.
    
    Non so quanto a lungo restai con le sue labbra sulle mie, avevo completamente perso il senso del tempo, e fu lei che interruppe quell’incredibile momento, allontanandosi leggermente da me. Avevo immaginato che prima di staccarsi avrei sentito la sua lingua entrarmi dentro, e invece no. Si staccò da me con la stessa leggerezza con cui mi aveva baciata.
    
    Fu solo allora che riaprii gli occhi, e mi trovai completamente immersa nella profondità dei suoi, che mi stavano guardando come non mi aveva mai guardata nessuno. Poi quella luce di passione sconvolgente che mi stava ipnotizzando sparì dal suo sguardo, come per magia.
    
    La vidi allontanarsi e rimettersi seduta normalmente, come prima, mentre le sue dita abbandonavano la mia guancia per tonare sulla mia mano.
    
    Restammo a fissarci in silenzio ancora per alcuni secondi. Poi vidi un sorriso disegnarsi su quelle labbra perfette, che le mie avevano appena conosciuto così da vicino, e la sua voce tornò ...
    ... a riempire lo spazio che si era creato fra noi. “Scusa”, mi sussurrò. “Mi è venuto istintivo. Sei così bella…”.
    
    Non riuscii a parlare. Ero ancora troppo sconvolta.
    
    Si rese conto del mio imbarazzo e continuò: “non volevo darti fastidio. Mi spiace”.
    
    Le sue scuse mi risvegliarono. Provai il bisogno di dirle qualcosa, di tranquillizzarla. Non volevo trasmetterle emozioni negative. Sentivo il bisogno di vederla felice.
    
    “Ma no…”, furono le parole che mi uscirono dalle labbra un po' strozzate. Poi ripresi coraggio e mi feci più sicura: “Nadia… non ti preoccupare… va bene così…”.
    
    Abbassò lo sguardo per un istante, poi ricominciò a guardarmi: “no… scusa…”.
    
    “Nadia, va bene, davvero. Sono un po' in imbarazzo. Mi sembra di sentire addosso gli occhi di tutti…”.
    
    Perché dissi quella frase?
    
    Lei sorrise e mi apostrofò: “ma se siamo in un locale gay…” e poi si mise a ridere.
    
    Il fatto che mi unii alla sua risata contribuì a stemperare la tensione, ma quella sensazione di calma durò poco. Lei lasciò passare qualche secondo, mi accarezzò lievemente la mano e mi chiese: “non hai mai pensato di fare l’amore con una donna?”.
    
    Rimasi agganciata ai suoi occhi e lasciai che entrassero nelle mie fantasie: “qualche volta…”.
    
    Si illuminò: “ma vah? Ah! Lo sapevo che una come te non poteva restare indifferente alla bellezza di certe donne…”.
    
    “Ma perché? Tu l’hai mai fatto?”.
    
    Rise ancora, e la risata si confuse alle sue parole: “Eli… certo che l’ho fatto…”.
    
    Rimasi in ...
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