1. IO FOTOGRAFO A LUCI ROSSE- CAPITOLO 13 Prima parte Fedora


    Data: 16/03/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Voyeur Autore: mikimark, Fonte: RaccontiMilu

    ... Splendidi baby-doll, quelli che mariti viziosi regalano alle mogliettine che dovevono essere un po’ stimolate! Ed infine un gran numero di capi bianchi, neri ed anche rosa. Riuscii a intravvedere che erano le mutandine ed i reggiseni degli intimi della giovane donna. Questa lasciò il tutto bene in mostra per qualche secondo. Dopo qualche parola scambiata con un certo nervosismo con la poliziotta invadente vidi la ragazzina ributtare frettolosamente ed alla rinfusa il tutto nella scatola. Ma solo dopo essersi guardata attorno per capire quanti si erano gustati i suoi indumenti più intimi. Aveva così incrociato nuovamente il mio sguardo. Si era così accorta che io avevo visto i suoi bikini e tutti i suoi intimi. Si mostrò per questo assai infastidita per l’esibizione offerta e non nascose tutto il suo fastidio mescolato ad un certo imbarazzo.
    
    La vidi ancora gesticolare con l’addetta al controllo dei bagagli. Soprattutto quando questa le fece chiaramente intendere che quel bagaglio a mano era troppo grande e pesante per essere portato con lei a bordo. Avrebbe dovuto quindi depositarlo insieme al resto del bagaglio già inviato nella stiva dell’aereo.
    
    La vidi furibonda correre sculettando a sbrigare le pratiche per l’imbarco anche di quel bagaglio. Potei così gustarmi anche il suo fantastico lato b. Lei ritornò giusto in tempo per l’ultima chiamata all’imbarco del nostro volo, proprio quando anch’io pagato il conto del bar mi recai all’imbarco.
    
    Non la rividi più. Fino ...
    ... all’imbarco del volo dalla capitale alla mia città. Evidentemente avevamo la stessa destinazione.
    
    Rimanemmo a lungo incollati in fila e lei con un sorrisetto di circostanza mi fece capire che lei ricordava benissimo che io avevo assistito a tutta la scena del controllo del suo bagaglio a mano e che mi ero gustato proprio per bene la visione completa di tutto il suo abbigliamento intimo quando era stata costretta a vuotare la sacca per la curiosa addetto alla sicurezza. Effettivamente i suoi bikini, monokini, baby-doll, mutandine e reggiseni non avevano più segreti per me. Il mio sorriso con cui contraccambiai il suo, facendole così intendere che pure io ricordavo benissimo quello che lei involontariamente mi aveva offerto, la mise ancor più in imbarazzo. Ma non proferì parola.
    
    Ma il destino mi fu particolarmente amico e sfacciatamente mio alleato. O agì il santo protettore di noi fotografi a luci rosse!
    
    Salita la scaletta ci dirigemmo ai nostri posti. Fila 35 numero 159 il mio. Fila 35 numero 158 il suo. Sì, il caso aveva voluto che viaggiassimo vicini.
    
    Ci sedemmo dopo l’ennesimo sorriso di circostanza. Fui io a rompere il ghiaccio con la più innocente e gentile domada possibile. “La signora preferisce il posto vicino al finestrino?”
    
    La giovane donna lentamente sentendo quella mia gentile richiesta si girò verso di me e mi regalò un primo sorriso seguito da uno sguardo serissimo. “Signora? – replicò a bassa voce per non farsi sentire dalle altre persone sedute ...
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