Calore partenopeo - i
Data: 13/03/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Doctor_S, Fonte: Annunci69
... un altro scambio di sguardi. Che avranno da pensare? Avrò detto qualcosa di strano? Bah...
Finimmo il caffè e Martin insistette per offrirmelo. Usciti dal bar, decidemmo di iniziare proprio dalla cappella San Severo e così ci incamminammo. Io procedevo un passo davanti a loro, in modo da dargli comunque modo di godersi la passeggiata da coppia ma senza allontanarmi troppo.
Da quanto potevo vedere, erano particolarmente interessati a tutti quei piccoli aneddoti storici che i libri non riportano e su cui Napoli è letteralmente costruita sopra: le fontanelle, Napoli sotterranea, l’uovo nascosto sotto Castel dell’Ovo… e cappella San Severo era forse la punta di diamante di tali aneddoti, con le sue sculture così finemente ricavate dal marmo al punto da dare adito a voci di stregoneria ed alchimia. I corpi così ben riprodotti da sembrare esseri umani in qualche modo pietrificati. Per non parlare delle macchine anatomiche della cripta. Ma mentre ero immerso in questi discorsi mi resi conto che Adele, mentre Martin volgeva lo sguardo alle opere d’arte, continuava a fissarmi, spostando di tanto in tanto l’attenzione alla patta dei mei pantaloni. Pensai di averla lasciata aperta, così portai istintivamente la mano alla cerniera, trovandola chiusa. Il gesto era stato sicuramente notato da lei poiché si morse il labbro inferiore, osservandolo.
Me l’ero immaginato? Cercai di scacciare il pensiero e proseguii nei miei discorsi. Dalla storia della velatura scolpita da Sanmartino ...
... e della rete del Disinganno, troppo realistiche per esser di freddo marmo, ai misteri dei modelli vascolari e delle mummie che, scendendo le scale fino alla cripta, si ci trovava ad apprezzare in tutto il loro esoterico fascino. Dopo aver accuratamente ammirato ogni dettaglio, decidemmo di ripercorrere le scale per uscire dalla cappella. Adele, che mi precedeva, affrettò il passo. Questo movimento le fece ondeggiare il vestitino, permettendomi di scorgere il suo fondoschiena ben tornito che tendeva il tessuto dello slip da teenager. Distolsi lo sguardo per evitare che Martin potesse cogliere l’accaduto. Non male, pensai.
All’esterno la luce del sole del tardo pomeriggio tingeva con toni d’arancio il cielo, investendoci con un caleidoscopio di luce in netto contrasto rispetto alla semioscurità della cappella. Visto l’orario proposi di prendere un aperitivo e così ci dirigemmo verso San Gregorio Armeno. Scegliemmo un piccolo bar lungo Spaccanapoli con dei piccoli tavolini quadrati all’esterno e ci sedemmo. Adele prese posto di fronte a me e alla mia sinistra Martin. Dopo che il cameriere ci ebbe servito lui si concentrò sul cellulare, probabilmente per valutare la prossima tappa, mentre Adele sorseggiava la sua Coca ghiacciata chiacchierando con me.
mi chiese.
.
fece lei
aggiunse con un sorriso ammiccante.
C’era qualcosa che mi sfuggiva? Avevo interpretato in maniera errata i tanti segnali, oppure ci avevo visto giusto? Ero abbastanza convinto che lei provasse ...