L’inizio della fine: 9° capitolo
Data: 08/03/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: Claudio78, Fonte: RaccontiMilu
... pantaloni di Roberto, che però lo fermò. “Non qui!”, disse. Presa Catia per mano, si diresse verso la stanza ed una volta entrato si lasciò cadere i pantaloni alle caviglie e si sedette sul bordo. Il suo cazzo era moscio ed arrivava quasi a metà coscia. Paradossalmente, visto così sembrava ancora più maestoso. Si sdraiò con la schiena sul materasso. “Tu, vieni qui a fartela leccare”, disse a Catia facendole togliere le mutandine e posizionandola sopra il suo viso. “E tu… beh… sai cosa fare”, disse ridendo a Marcello, subito prima di iniziare a leccare la donna. Marcello osservò la scena e sentì il suo cazzo farsi di marmo. La sua eccitazione, però, svanì quando vide crescere l’erezione di Marcello. Guardando quel cazzo che da moscio ed orizzontale iniziava ad inturgidirsi e si alzava lentamente fino a puntare con forza verso l’alto ebbe l’impulso di scappare. Ma si fermò dopo aver guardato Catia. Lei stava chiaramente godendo della lingua di quel porco, ma con un lievissimo cenno gli ricordò cosa doveva fare. Lentamente, come a voler ritardare l’inevitabile, si posizionò davanti a Roberto, la cui lingua si alternava tra la penetrazione della fica della donna e dei rapidi colpi al clitoride. Gli si ...
... inginocchiò tra le gambe e con la rapidità di chi ingoia una medicina sgradevole, lo prese in bocca. Roberto ringhiò ed iniziò a muoversi mostrando di gradire il trattamento. Marcello cercò di fare il più velocemente possibile e si rese conto di essere l’unico in quella stanza a non mugolare di piacere. Dopo circa 10 minuti e dopo che Catia aveva iniziato a riversare i suoi umori in bocca a Roberto, l’uomo iniziò a inarcarsi con i movimenti tipici dell’imminente orgasmo. E come successo tempo prima, nel momento in cui cercò di allontanarsi, fu fermato dalla mano dell’uomo, che gli si liberò in bocca e non tolse la mano finché non sentì di aver cessato di schizzare il suo seme. Non appena lo fece, Marcello corse verso il bagno e vomitò. Ci mise un po’ a riprendersì, sciacquò la bocca più volte ma non riusciva a togliere quel sapore schifoso. Quando uscì dal bagno si affacciò nella stanza e vide Catia a pecorina e Roberto, già nuovamente duro, che la stava fottendo. “Chiudi quella cazzo di porta, guardone! – gli intimò – E levati dalle palle”. Marcello chiuse la porta e passo dopo passo uscì da quel negozio. Sperando che il suo sacrificio sortisse l’effetto sperato.
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