1. Non era solo un gioco!


    Data: 08/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: SweetChiara, Fonte: EroticiRacconti

    Fin da giovanissima sono sempre stata molto bella anche grazie ai miei adorati capelli biondi oltre a un seno abbondante e a un’altezza giunonica che da ragazzina mi facevano apparire più matura di quanto non fossi in realtà. Sapendo di essere desiderabile e desiderata ho sempre giocato con i miei coetanei che mi corteggiavano senza escludere nessuno solo per alimentare la mia vanità o forse solo perchè questo mi faceva sentire donna ma poi andavo al sodo solo con pochissimi fortunati accuratamente selezionati secondo i miei gusti dell’epoca. Nel 2010 avevo 18 anni e a settembre iniziavo il quinto anno di liceo, come sempre percorrevo il tragitto casa-scuola in autobus e talvolta poteva capitare che nella calca dell’autobus qualche persona mi toccasse accidentalmente ma non ci facevo caso però verso la fine del mese avevo notato che sempre più spesso un uomo mai visto gli anni precedenti (o forse non lo avevo notato, boh) mi toccava in punti “non strategici” tipo cosce o schiena senza farsi notare dagli astanti e, forse notando il mio disinteresse per i suoi tocchi, il suo agire si faceva sempre più ardito arrivando a palparmi platealmente il culo. A quel punto, anche se non me ne rendevo conto a quel tempo, ero difronte a un primo bivio: dimostrare il mio dissenso e cercare di evitare i contatti con lui o lasciarlo fare. Non ero entusiasta di lasciarmi palpare cosi da uno sconosciuto e non volevo che la gente notasse che ci stavo tuttavia mi stuzzicava l’idea di giocare un ...
    ... pò con lui (un uomo sicuramente over 50, molto affascinante, elegante e dal fisico possente), farmi ammirare, fare un gioco proibito, farlo eccitare e dominarlo senza voler andare oltre. Cosi, mentre nella mia mente si scontravano pensieri contrastanti, lo lasciavo fare e anzi a volte gli agevolavo il compito avvicinandomi a lui e favorendo i suoi tocchi con le mie posture. Quest’uomo non si era tirato indietro e osava sempre di più e a me iniziava a piacere davvero quel gioco che avevamo concordato tacitamente. Ogni giorno al ritorno da scuola il rituale era sempre lo stesso: salivo sull’autobus i cui posti a sedere erano sempre occupati giacchè salivo a una fermata intermedia (e naturalmente nessun cavaliere offriva il suo posto alle donne in piedi!), lui saliva alla fermata successiva e si piazzava vicino a me, durante il viaggio le sue palpate erano poche e fugaci ma decise e precise indirizzate a cosce, tette, culo, figa sempre sopra ai vestiti, non ha mai tentato di varcare quella soglia probabilmente per paura di essere beccato da qualcuno. Arrivata alla mia fermata scendevo senza guardarlo e lui restava a bordo. Era un rituale giornaliero che mi procurava piacere e poi con il tempo eccitazione, quella vera e pura che ti coinvolge e che ti fa bagnare come un lago solo grazie a quelle sconcerie che balenano nella tua mente in quei momenti per non parlare dei suoi sapienti tocchi che accendevano forti brividi lungo tutto il mio corpo, quando arrivavo a casa a volte mi ...
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