Al fiume
Data: 02/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: sensibile70, Fonte: Annunci69
... Barbara mugolava piano. Infine, con moto sempre più lento, la lingua di Roberto raggiunse la sottile linea di pelo che sovrastava quel frutto succoso che aveva tra le cosce. “Mmmmmmmhhh”, si contorceva Barbara, muovendo il bacino in modo lascivo. Finchè la lingua penetrò tra le grandi labbra, incontrando un lago di umori lubrici che eccitarono Roberto ancora di più. “Aaaaaaaaaaahhh” non riuscì a trattenersi Barbara, che stava godendo come non le capitava più da anni. Roberto con entrambe le mani allargò le grandi labbra di Barbara e stette qualche istante ad ammirare: si schiuse come un fiore, il clitoride era paonazzo ed eretto come un piccolo pene, la piega più intima di Barbara era completamente cosparsa di un fluido incolore e denso, profumato ed estasiante; quando Roberto l’allargò, la vagina di Barbara si contrasse violentemente e spinse all’esterno un fiotto di liquido viscoso che colò verso il basso, ripercorrendo la strada di altri numerosi precedenti orgasmi e rendendo più evidente il contrarsi dell’ano di lei, completamente bagnato anch’esso. Roberto affondò il viso come tuffandosi in una polla d’acqua cristallina, e iniziò a sfregare il suo viso sul sesso di Barbara, che si torceva dal piacere; il suo naso e il suo mento scivolavano tra le pieghe carnose, assai ben lubrificate, e la sua barba di qualche giorno solleticava, aumentando le scosse voluttuose, il clitoride di lei. Poi Roberto tirò fuori la lingua e cominciò pazientemente a raccogliere ogni goccia ...
... degli umori di Barbara, degustandola una ad una, come un sommelier abituato a prestare attenzione ad ogni singola papilla gustativa alla ricerca dei sentori più insoliti in un piccolo sorso di vino d’eccellenza. Cominciò dal piccolo, strettissimo sfintere anale, girandoci dapprima intorno per poi spingere nel buchino al centro, quasi a volerlo penetrare con la punta della lingua… a Barbara mancava quasi il respiro. Risalendo sul perineo, Roberto raccolse l’ennesimo orgasmo di lei, lo sentì colare caldo sulla lingua e, per un attimo, chiuse la bocca per assaporarlo con calma. Ma a lei non bastava, e le sue mani afferrarono frementi la testa di Roberto premendola tra le sue cosce al punto che lui non riusciva quasi più a respirare. Roberto riaprì la bocca, prese una boccata di fiato, poi la sua lingua penetrò il canale vaginale di Barbara, che cacciò un urlo così forte che lui fu quasi preoccupato che qualcuno li sentisse. Roteò la lingua tentando di allungarla più che poteva, e sentì che letteralmente nuotava negli umori vischiosi di lei, che era in estasi. Alla fine la punta della sua lingua raggiunse il clitoride: sembrava la punta di un mignolo, era duro e infuocato e, al minimo contatto, Barbara urlò di nuovo, selvaggia: “leccami, succhiami, fammi tua!”. Roberto non aspettava altro, e cominciò a dare sfoggio della sua perizia nell’arte del cunnilingus: in un irresistibile climax, prima eseguì lenti cerchi intorno, poi delicati colpi di lingua in su e in giù; a seguire, ...