1. Eneide Postmoderno – Del comando di Cassius e di Janus e Maghera


    Data: 02/03/2021, Categorie: Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... ucciderai.-, disse la Monaca. Parlava con una tale calma da sembrare persino irreale, -Ma so anche che questo é il mio destino.-.-Finalmente siamo d’accordo.-, disse Cassius. Fece entrare Quintus. Il guerriero sguainò il pugnale. Osservò la donna con vago disprezzo.Draupadi sorrise. Non tentò di sollevare armi, non si oppose, rimase ferma, immobile.-Fammi un favore: nessun colpo errato. Un colpo diritto al petto. Dignitoso.-, disse.Quintus annuì. La guardò, stupito.-Come fai a non avere paura?-, chiese. La giovane non smise di sorridere.-Non c’é nulla di cui aver paura.-, replicò, -Perché non c’é nulla da guadagnare o da perdere.-.-Sei pazza…-, mormorò Cassius. Lei gli sorrise, un sorriso di compatimento.-Ti renderebbe tutto molto più facile il sapermi pazza. Ma sappiamo entrambi la verità.-, fece un passo indietro, -Sappiamo tutti e due che se c’é un pazzo qui, quello sei tu.-.-Altro da dire?-, domandò Quintus.-Possa tu trovare pace.-, ribatté lei con tono calmo, senza acredine. Poi aprì le braccia.E Quintus la colpì. Il pugnale trovò facilmente la sua strada. Draupadi lo fissò, il dolore assolutamente assente dal suo viso. Cassius fissò quella scena. Di tutte le morti che aveva visto e inflitto, quella era la più strana. Quintus svellò il pugnale. Un rivolo cremisi macchiò la toga arancione della giovane, la quale fece un passo indietro e si sedette sui talloni.Rimase immobile. Una fottuta staua. Cassius improvvisamente ebbe timore.-Quintus… Chiama gli altri. Di loro… Di ...
    ... loro di procedere.-, disse. La voce gli tremava.-Signore… lei…-, Quintus s’interruppe. Cassius agitò le mani e il capo, come a voler scacciare quella verità. Si avvicinò. Toccò appena il collo morbido di Draupadi. Neanche un battito.Morta. Si sentì invadere dal sollievo.
    
    Maghera bussò alla porta di Janus. Doveva ascoltarla! Doveva sapere! Poi lo notò. La porta era aperta. Entrò. Lentamente. L’uomo era seduto, rivolto alla parete spoglia. Non aveva toccato cibo, per giorni. E non si era lavato. La giovane arricciò il naso ma si fece forza.-Janus… sono io. Sono Maghera.-, disse avvicinandosi. Nessuna risposta.-Devi riprenderti. Cassius… lui e altri hanno preso il comando. So che forse non t’importa, ma non l’hanno fatto nel modo giusto. Non con la votazione o il favore della gente, ma con macchinazioni e le mani macchiate di sangue.-, continuò lei imperterrita. Nessuna risposta. Lei sospirò.-Sono stata sull’isola… È stato Cassius. È stato lui a uccidere Sullastius!-.
    
    Il vuoto era assoluto. Poi, nella vacuità riverberò una frase.-Janus… sono io. Sono Maghera.-. Maghera? Sì, ricordava. Ma aveva deluso anche lei.Aveva deluso tutti loro, prima li aveva traditi, poi attirati, poi delusi. Non meritava quella vicinanza e quel perdono. Era indegno di calore umano, finanche di quello di quella giovane.-Devi riprenderti. Cassius… lui e gli altri hanno preso il comando. So che forse non t’importa, ma non l’hanno fatto nel modo giusto. Non con la votazione o il favore della gente, ma ...