Abele e caino - da un'idea di adad - Racconti Erotici

Abele e caino - da un'idea di adad

... volevo avere qualcosa almeno da lui.

- Ero anche geloso di te. Da lui accettavi i sacrifici, li consumavi trasformandoti in lingue di fuoco, si spandevano nell’aria profumi e canti di uccelli. Le mie offerte non le hai mai gradite, un vento freddo e tempestoso sparpagliava tutte le spighe di grano che ti avevo bellamente apparecchiato. I frutti marcivano senza che tu li toccassi.

- Tuo fratello mi offriva l’agnello più bello, tu le spighe e i frutti scadenti.

- Scusami Signore, non è così. Tutti i suoi agnelli erano belli, non ne nasceva mai uno storpio o con le macchie, se anche avesse voluto offrirtelo. Le mie spighe, i miei frutti, invece erano tutti scadenti, non c’era da scegliere, non potevo fare di meglio. Ero geloso, desideravo le tue attenzioni, ma tu le dedicavi tutte a lui.

Ora che ne sarà di me.

- Non temere per la tua vita, l’occhio per occhio e dente per dente, ancora non lo farò applicare. Da te dovrà nascere una gran parte dell’umanità che popolerà la terra e per questo ti servirà il mostro che hai tra le gambe e che ancora non sai come usare. Sarà uno dei pochi piaceri che ti saranno concessi nella vita e ti renderai conto da solo che “più grosso è più bello” e non dire che non hai avuto niente.