Abele e caino - da un'idea di adad
Data: 25/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
Abele e Caino – da un’idea di Adad
Domineddio quando creò Adamo ed Eva disse loro “Crescete e moltiplicatevi”. Questi si dettero subito da fare e nacque Caino, il tempo strettamente necessario e nacque Abele. Lui, pur sapendo e vedendo tutto, volle imporre la sua volontà ai progenitori del genere umano e, usando come messaggero un angelo, ordinò loro di andare in un certo posto. Adamo, con in braccio Caino, ed Eva, con Abele che succhiava al seno, fecero come era stato loro ordinato.
Dio non si presentò con la sua vera sembianza, anche perché in realtà non ne ha nessuna, ma si presentò, e fu quella la prima volta, nella forma di fuoco ardente, tra le fronde di un albero, l’unico cresciuto in quella radura dove li aveva fatto andare.
Lì, se ci sia stato qualche specifico motivo non lo sappiamo, accadde che il Padreterno, posando lo sguardo sul piccolo Abele, se ne innamorò, provò invece un rifiuto per Caino. C’è da dire che già appena nati i due fratelli erano molto diversi. Caino era nato di pelle scura, intendiamoci, non nero, ma tanto moro, per giunta era peloso e in più, si dice, avesse già qualche dente. Adele invece era di un bel biondo, i capelli già appena nato si arricciavano a fare un bel boccolo sulla fronte, era come a dire un’anticipazione del Gesù Bambino del presepe che, lo sappiamo, di Domineddio è il figlio.
Questa differenza di sentimenti che il Padreterno provava per i due fratelli la dimostrava apertamente, lo potevano vedere anche i ciechi. ...
... Dalla Bibbia sappiamo che crescendo Caino si dedicò all’agricoltura e Abele alla pastorizia. Ebbene lo sfortunato Caino doveva faticare tanto, sudare le sette famose camicie, per raccogliere un po' di spighe di grano e non erano neanche belle e piene di chicchi di grano, per cui quando doveva scegliere quelle da offrire al suo Creatore, non sceglieva, prendeva dal mucchio.
Abele faceva il pastore, già non doveva piegare la schiena e se ne andava per i pascoli tutto giulivo e fischiettante. Le pecore gli andavano dietro, lo seguivano, nessuna voleva starne lontano, erano felici di averlo come pastore e facevano solo agnelli sani e belli, anche volendo non avrebbe trovato nel suo gregge un agnello brutto da sacrificare a Dio.
Quando poi, pur non avendone bisogno, si riposava sdraiandosi su un bel prato per fare un sonnellino, subito, una nuvoletta passeggera, se era estate e il sole era troppo forte, lo copriva (nel linguaggio biblico conosciamo il significato del verbo coprire) con la sua ombra e un venticello fresco e gentile lo accarezzava. Se invece era inverno, subito le nuvole si aprivano e un solicello caldo, caldo ne favoriva l’abbandono, a volte anche scomposto.
Questi fenomeni atmosferici erano la manifestazione dell’interesse che Dio Padre aveva per lui.
Ora, chi poteva mai accorgersi di questa predilizione, sulla terra non c’era ancora nessuno. C’era solo Caino che quando vedeva il fratello rilassatissimo che se la godeva, anche scompostamente, si ingrifava ...