1. Nei panni di mia madre - 6


    Data: 23/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... Fabrizio percosse la porta del bagno.
    
    “Cazzo …” Esclamò Gerardo senza smettere di scoparmi. “Rispondi …”
    
    Non sapevo cosa dire.
    
    “Rispondi, fallo andare via!”.
    
    “Si … si sono qui …” Mi limitai a replicare.
    
    “Stai bene …?” Chiese. “Ho bevuto un po' troppo, ma … se hai bisogno …”
    
    “Sto bene … sto bene …”. Dissi. “Ancora qualche minuto e torno di là …”.
    
    “Ti prego Lea … posso entrare?”. Insistette lui. “Ho voglia di stare con te …”.
    
    Gerardo appoggiò la nuca sulla mia schiena.
    
    Stava facendo uno sforzo sovraumano per trattenersi.
    
    “Hai capito il maiale …” Mugolò in maniera appena percettibile. “Te lo sfonda pure lui il culo eh?”
    
    L’idea di scoparsi la donna del figlio lo stava facendo impazzire. “Chi ce l’ha più grosso? … chi?”.
    
    “Dai, per favore … è da quando ti ho vista che non penso ad altro …” Incalzò Fabrizio.
    
    “Insisti …fallo andare via”. Mi intimò il porco.
    
    Le sue cosce cominciarono a tremare.
    
    Capii che mi avrebbe sborrato in culo da un momento all’altro.
    
    Ansimò rumorosamente e tirò nuovamente lo sciacquone per coprire i gemiti.
    
    “Ascolta Fa … non è il momento”. Ribadii. “Ti prego lasciami sola adesso …”. Implorai col tono più persuasivo di cui ero capace.
    
    Riuscii a convincerlo.
    
    “Va bene …” Cantilenò. “Però promettimi che dopo stiamo insieme … per favore … non ce la faccio più così …”.
    
    “Promesso”. Risposi sfinito. “Promesso …” E mentre Gerardo mi pompava l’uccello nel sedere sentii che lui si allontanava.
    
    Quando ...
    ... rimanemmo soli il maiale si liberò da ogni freno.
    
    “Ti stai divertendo?” Mi chiese. “Chissà quanto godi a svuotare padre e figlio”. Aggiunse.
    
    “Sei una poco di buono … una rovina famiglie …”
    
    Mentre lo diceva ansimava e il suo fiato diventava sempre più corto.
    
    Mi afferrò il collo e mi spinse la nuca ancora più dentro alla tazza del cesso.
    
    “No ti prego … ti prego”.
    
    “Ti prego un cazzo …” Urlò sbattendomi l’uccello nel culo. “Un cazzo proprio! Lascia stare mio figlio o ti ammazzo … lui non è come te … frocio … hai capito? Aaaah …. aaaah”.
    
    Mi mise la mano sul petto, alla ricerca di un seno che non avevo e, ripiegato su di me, ansimò rumorosamente: “Frocio … frocio …”.
    
    E mentre ripeteva quella parola la sua resistenza cedette, il cazzo si gonfiò all’inverosimile ed esplose copiosamente dentro alle viscere.
    
    Rimasi in quella posizione per un tempo che non saprei quantificare.
    
    La sborra mi colava lungo le gambe mentre lui si rivestiva e tornava alla festa.
    
    Mi sentii violato.
    
    Con estrema lentezza cercai di ricompormi e a mia volta imboccai la strada della hall.
    
    Fabrizio e Gerardo stavano parlando animatamente, ritirati in un angolo a distanza rispetto agli altri ospiti.
    
    “Ma che cazzo combini?” Gridava l’uomo visibilmente alterato. “Cosa sei diventato adesso? Un frocio? Ma non ti vergogni?”.
    
    “No”. Pensai. “Non può averlo scoperto così ...!”.
    
    Si voltarono verso di me e guardarono fisso nella mia direzione, pallidi in volto come se avessero visto un ...