Prima esperienza di alvin 3º parte
Data: 21/02/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
... fatto del male”.
“e non te lo faccio, ma se stringi le chiappe, potresti sentirlo”.
Si mise di lato.
Con una mano me le aprì ancor di più.
Cominciò ad ungermi il buchetto mettendoci parecchia crema.
“bambino mio, ora ti infilerò il dito medio, mi raccomando stai rilassato”.
Sentii il dito farsi strada.
Lo usava come un cacciavite.
Facendolo roteare un po’ a destra, un po’ a sinistra.
Istintivamente, contrassi i muscoli del culo a quel’intrusione.
“oltre che vergine, sei stretto ragazzo, dovrò lavorarci molto”.
Riprese a spingere.
Cercai di fare quello che voleva, ma era più forte di me l’istinto di contrarre i muscoli.
“ti ho detto di non stringere, vuoi che ti faccia del male? rilassati e lascia che il mio dito entri”.
Ma da buon verginello, non lo lasciai entrare.
Riprese ad accarezzarmi con l’altra mano.
“rilassati, non aver paura, devi abituarti, se vuoi far felice lo zio”.
Dicendomi queste parole all’orecchio le accompagnò con leggeri baci e leccatine al padiglione.
Il corpo fu percorso da una miriade di brividi.
Le carezze e i baci, fecero il loro effetto, mi rilassai.
Non aspettava altro, infilo il dito.
Mi manco il fiato, probabilmente urlai, la testa mi girava.
Con un filo di voce.
“zio che hai fatto?”.
“nulla ragazzo, nulla, solo abbiamo percorso la prima tappa, dovrai abituarti a quando lo sostituirò con il pene, dovremo fare parecchio allenamento, non vedo l’ora di sverginare questo ...
... magnifico culetto”.
Non avevo mai sentito parlare lo zio in quel modo, ne ebbi quasi paura. il viso si era trasfigurato.
Intanto il dito si era installato all’interno e lentamente lo muoveva.
Un cm fuori, un cm dentro, facendolo sempre roteare.
“ti faccio male?”.
Non sapevo cosa rispondergli, non sentivo veramente male, fastidio, un po' si, ma sinceramente era un dolce fastidio.
Glielo dissi.
“è normale vedrai che ti abituerai, poi passeremo a cose più grosse, ma non allarmarti lo faremo con calma, ne abbiamo di tempo”.
Il bello era, che mentre lui mi parlava tranquillamente, il dito mi stava trapanando il culo. facendo in modo di allargare il buco.
“ora cominciano le vacanze ed avrai più tempo, potremo stare assieme la domenica e il lunedì”.
Non so se voleva una risposta.
Non c’è la facevo a parlare, quel dito mi toglieva il fiato.
“potremmo andare nella casa che ho vicino a Massa, oppure andiamo in tenda, so che ti piace molto”.
Detto questo, tolse il dito per quasi una metà, per poi affondarlo dandogli una forte spinta.
Questa volta urlai con quanto fiato avevo.
Si fermò per qualche minuto.
Lasciò che mi calmassi.
Con l’altra mano stava accarezzandomi il pene, me lo menava in una dolce masturbazione.
Ritornò a concentrarsi sul culetto, suo obiettivo principale.
Oramai abituatomi a quella presenza cominciavo a rilassarmi.
Inizio a girare il dito.
Lo estrasse ancora una volta fino alla metà, ritornando subito ...