Zeudi Pt.2
Data: 06/02/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: numeroprimo encore, Fonte: EroticiRacconti
Presi tutte le corde che trovai nel garage e le misi in una vecchia borsa sportiva, con cui salii di sopra.
- Penso che basteranno, per iniziare - escalamai posando la borsa ai piedi di Cesare, che nel frattempo si era infilato un paio di shorts - come mai ti sei messo quelli?
- sei tu la pazza che vuole farsi legare, non c'è un motivo per cui io resti nudo, al momento.
Si alzò e diede un'occhiata al contenuto della borsa. Mi appoggiai sullo sgabello più vicino e Cesare mi redarguì blandamente, continuando l'ispezione.
- non ti ho detto di sederti. Fai solo quello che ti dico.
- uhm, ok - mi tolsi dallo sgabello rimettendomi in piedi con una risatina a metà tra eccitazione e imbarazzo.
- tieni le mani dietro la nuca e allarga le gambe mentre decido cosa fare.
Obbedii anche a questo nuovo ordine, e lui annuì soddisfatto. Si guardò intorno, come alla ricerca di spunti.
- Per ora iniziamo con questa - disse dopo aver scelto una corda piuttosto lunga - dammi i polsi.
Allungai le mani verso di lui che mi giró varie volte la corda attorno ai polsi prima di farla passare in mezzo ai polsi ed annodarla. Era stretta ma non fastidiosa, e usó il capo libero per tirarmi dietro di lui verso il punto scelto, sotto ad un arco tra la sala ed il disimpegno della scala. Quando mi tiró i polsi verso l'alto iniziai ad entrare nella parte.
Mi ammiró per un tempo interminabile senza dire una parola, scorrendo con gli occhi ogni centimetro del mio corpo, poi mi lasciò ...
... sola e lo sentii prima salire in camera da letto e uscire all'esterno, nel giardino, per risalire dalla scala interna. Mi scattó foto da tutti gli angoli, e la tensione che avevo iniziato a sentire mi impedì persino di sorridere come faccio sempre quando mi inquadrano. Sentii persino il bisogno di coprirmi, ma mantenni la posizione per non contrariarlo. Quando fu soddisfatto prese un sacco di tela molto e me lo caló sulla testa accecandomi, e la sensazione claustrofobica fu amplificata dalla corda con cui strinse la base di quel cappuccio improvvisato attorno al collo. Sentii finalmente le sue mani toccarmi i seni ed i fianchi, percorrermi la schiena e saggiare la consistenza delle natiche. Il cappuccio mi faceva respirare un po' a fatica, e sentirmi toccare in quel modo, come una merce di cui valutare la qualità, allo stesso tempo mi spaventò e mi fece eccitare e sperare di ricevere piacere in qualche modo. Invece venne il dolore, quando mi schiaffeggiò il sedere con tale forza che dovetti fare un piccolo passo in avanti per riprendere l'equilibrio. Gridai più per la sorpresa che per il male, ma la pelle offesa bruciava ancora quando il secondo schiaffo mi colpi, e poi altri secchi, cadenzati e ugualmente pesanti ed impietosi. Sentii le lacrime rigarmi le guance, così come sentii di essere bagnata fra le cosce. Smise di sculacciarmi e si premette contro di me, sentii la sua eccitazione schiacciata fra i nostri corpi mentre le sue mani scorrevano lungo le mie braccia. La mia ...