Non è un paese per giovani… cap. 4
Data: 04/02/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Pulcia, Fonte: Annunci69
... indefesso Giuseppe, e poi colarmi lungo le cosce lisce fini a terra.
Non so perché ma godo mordendomi le labbra, quasi a trattenere i miei mugolii.
Giuseppe invece viene in un crescendo di “versi” gutturali di piacere, inondandomi per la seconda volta nella stessa mattina.
Il silenzio del bosco, rotto dai nostri respiri affannosi, ci circonda mentre riprendiamo fiato. Mi accorgo che sto ancora stringendo con forza il sedile del furgone. Mi rilasso e sposto tutto il peso sulle gambe mentre sento il cazzo di Giuseppe ammorbidirsi e scivolare fuori dalla mia fighetta, che continua a contrarsi nei postumi dell’ultimo orgasmo.
Do uno sguardo all’orologio sul cruscotto, sono passati appena tre minuti.
Mi giro verso Giuseppe sorridendo soddisfatta :”Emma sarà contenta, saremo puntualissimi!”
“Scema” mi apostrofa sorridendo “ora sbrigati!” Si rinfila il cazzo nei pantaloni e mi da uno schiaffetto sul sedere ancora scoperto, prima di avviarsi verso il lato di guida.
Mi pulisco velocemente con delle salviettine detergenti e siamo di nuovo in marcia!
Non appena Giuseppe suona due volte il clacson, lungo il vialetto di casa dei Percelli, Emma esce di fretta dalla porta salutandoci con entrambe le mani in alto e un sorriso enorme sul volto.
Sorrido anche io, salutandola con la mano fuori dal finestrino.
Scendo dal furgone di slancio, con il motore ancora acceso, e faccio solo a tempo ad allargare le braccia che Emma mi avvolge con le sue, dopo essermi ...
... corsa in contro.
“Non sai quanto sono felice di tutto!” Mi dice con le lacrime agli occhi “Non sai quanto significa per noi! Ci abbiamo provato in tutti i modi… ma io… io..” e comincia a singhiozzare lasciandosi andare fra le mie braccia.
La stringo forte per un istante lunghissimo quando veniamo interrotte da Giuseppe.
“Io raggiungo Franco e lo aiuto con il pranzo!” Dice a voce alta “ho una fame…” mimando il gesto con la mano sullo stomaco e strizzandomi l’occhio mentre Emma non vede.
Gli faccio l’occhiolino anche io e torno a concentrarmi sulla mia nuova amica, ancora con il volto affondato nella mia spalla.
Le poggio le mani sulle spalle e la allontano da me, guardandola dritta in faccia: “Emma, amica mia, stai tranquilla, ora ci sono io.” E le prendo le mani spostandole dai miei fianchi al mio ventre.
“Sono sicura che tu e Franco sarete degli ottimi genitori” la rassicuro convinta delle mie parole
“Oh Bea!” Mi risponde con voce roca “sei un Angelo. Il nostro angelo!” E mi stampa un bacio sulle labbra con schiocco.
Istintivamente scoppiamo a ridere entrambe, abbracciandoci e godendoci il momento. Dopo poco però Emma ritorna silenziosa e di getto le chiedo “che succede Emma? Perché di nuovo triste”
“Non triste” mi risponde lei con voce diversa a prima “preoccupata..”
“Preoccupata? Raccontami tutto..”
Emma comincia a raccontarmi mentre ci avviamo sulla panchina sotto il porticato della casa, mentre attendiamo che gli uomini ci chiamino per il ...