Montagne russe
Data: 03/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: StelleStellino, Fonte: Annunci69
... non se l'era di certo scordato: generoso e morbido.
Le mani di lui iniziarono timidamente a scivolare sulle spalle di lei, mentre le dita si infilavano sotto le spalline.
Lo sguardo inziò ad addolcirsi, tanto che lui riuscì ad avvicinarsi e a baciarla sul collo, tanto da farle portare leggermente indietro la testa lasciando andare un gemito sommesso.
Le mani scivolarono lungo la schiena. Scesero leggere e impertinenti fino alle natiche sode e lisce, ancora intrappolate dalla gonna.
La sollevò ma non per posarla sul letto.
Quasi come per volerla... rapire, trattenere, afferrare.
Si girò e quasi la scagliò contro la porta della camera.
PRIMO GIRO DELLA MORTE. FIATO SOSPESO. MANI ANCORA BEN SALDE ALLE PROTEZIONI.
Le mani adesso correvano frenetiche per cercare di liberarla dall'impedimento della gonna, ancora indecise se passare da sopra o da sotto.
Lei intanto si occupava di sbottonare la camicia di lui, per liberarlo il prima possible.
Quando si decise a passare passò da sotto, la frenesia lo portò a non togliere quel sottile impedimento che erano gli slip, così semplicmente scostandole, infilò due dita nella voglia di lei.
Un fremito percorse entrambi i corpi.
Si fermarono un momento e si guardarono dritti negli occhi. Era li l'universo. Nella camera 103.
LE MANI VIA DALLE PROTEZIONI, TIMIDAMENTE VERSO IL CIELO.
Non c'era più tempo. Non resistevano più. Entrambi levarono le mani dal corpo dell'altro per spogliarsi da soli, per fare ...
... il più in fretta possibile quasi come se quei pochi vestiti rimanenti stessero prendendo fuoco.
La penetrò con tutte le energie che aveva recuperato, rimanendo a ridosso della porta, per sfidare quella costrizione, come a volerla buttare giù.
Ad un ritmo sempre più incalzante, l'addome di lui contro i seni di lei... l'impressione era quella che da due dovessero diventare un uno.
Poi successe.
Lo disse.
Il suo nome.
Dalle labbra, fuoriuscì il nome di lui.
Non era la prima volta che lo pronunciava. L'aveva fatto qualche volta di nascosto, nella sua intimità, nella sua solitudine.
Quasi come a voler creare un legame, al posto di quello che non c'era.
Ma adesso... era reale. E amplificata. Niente di simile a quello che aveva già vissuto.
Il sussurro si era trasformato in urla crescenti quasi come se adesso era lei a volerlo trattenere. Afferrare.
Stava venendo.
E anche lui.
URLA LIBERATORIE E MANI COMPLETAMENTE ALZATE. LIBERTÀ ASSOLUTA.
Gli ansimi presto si trasformarono in respiri sempre meno pesanti, e loro rimasero uno appeso all'altro ancora per qualche minuto. Erano saliti in giostra e il giro era durato 90 secondi. Non era stata una questione di durata. Ma l'intensità del piacere stesso dopo una lunga attesa. Adrenalina pura.
Ora la giostra si era fermata ed erano entrambi sopravvissuti.
Ancora rossi in viso si guardarono e sorrisero imbarazzati.
"Non sei tu. Nemmeno io. È stato l'Universo, racchiuso qui, nella 103."
Lui, ...