1. Montagne russe


    Data: 03/02/2021, Categorie: Etero Autore: StelleStellino, Fonte: Annunci69

    ... Avvicinandosi, diventano sempre più chiare le urla di sottofondo di chi è già sulla giostra. Poi arriva il proprio turno e si sale. I più temerari in prima fila. Poi ci sono gli affezionati dell'ultima.
    
    TAC TAC TAC: le rotaie conducono lentamente in cima alla salita. Li, alcuni chiudono gli occhi. Mentre, altri vogliono godere di una vista mozzafiato.
    
    Un attimo di esitazione ancora e poi... Vuoto allo stomaco, presa di velocità, aria fra i capelli.
    
    Al primo giro della morte, inizia a sentirsi nitidamente la sensazione che quando il mondo va sottosopra aumenta ulteriormente la velocità. E arriva il momento di lasciare andare le mani. Non tutti lo fanno, anche perché la sensazione è quella di poter spiccare il volo verso il cielo. O peggio, verso terra.
    
    Ma al secondo giro anche i più timorosi si sono lasciati andare. E chi non ha ancora urlato a squarciagola per esorcizzare la paura si lascia andare senza ritegno, quasi a voler abbandonare la dignità per sempre.
    
    Cazzo se ti diverti... anche se dura pochi minuti.
    
    Una volta sceso, pensi: "Sono vivo, ne è decisamente valsa la pena."
    
    Ecco... l'utlima volta che si erano visti, non erano saliti in giostra.
    
    "Cos'hai in mano?" gli chiese.
    
    "Patatine e birra, ovvio."
    
    "Sai che non bevo la birra."
    
    "Certo. Per questo l'ho presa."
    
    "Scemo."
    
    Anche questa volta non iniziarono il discorso con il banale "come va?", universalmente riconosciuto come inizio di qualsiasi discorso fra esseri umani.
    
    Intanto, la ...
    ... musica continuava con la riproduzione casuale.
    
    Erano le 7 di sera di autunno inoltrato, fuori era ormai buio.
    
    Era accesa solo la luce dell'abat-jour come piaceva a lei.
    
    Senza scarpe e senza calze, indossava solamente una gonna nera e una camicetta bianca con i primi due bottoni aperti che così lasciò nonostante la presenza di lui. Non l'aveva mai imbarazzata.
    
    "Sono stanco. E non ho nemmeno voglia di parlare."
    
    In effetti sembrava stanco non solo per il lavoro della giornata. Anche lei lo era ma non disse nulla, aprì le patatine e gliene offrì una. La mangiò e bevve un sorso di birra dietro, perché non si incastrasse nella gola.
    
    Avrebbero potuto inizare una qualiasi delle loro conversazioni folli, eppure a nessuno andava di inziare.
    
    "Allora vado."
    
    Non era arrabbiato. Però lei era li davanti e lo guardava senza dire nulla, soprattutto senza far trasparire nulla.
    
    Non aveva mai conosciuto in vita sua una donna che avesse stampato in faccia ogni minima cosa che le passasse per la testa. Ma adesso era imperturbabile, quasi da metterlo in crisi.
    
    Fece per aprire la porta quando una mano da dietro la richiuse violentemente.
    
    Esitò un attimo prima di girarsi.
    
    TAC TAC TAC. SALITA.
    
    Quando la guardò negli occhi, non la riconobbe.
    
    VISTA MOZZAFIATO.
    
    Lo sguardo deciso. Acceso. Come per inchiodarlo alla porta senza possibilità di muoversi.
    
    Si slacciò la camicetta senza distogliere lo sguardo.
    
    Rimase in reggiseno, di un tenue azzurrino. Il seno ...