1. La suocera – 7


    Data: 02/02/2021, Categorie: Etero Tradimenti Voyeur Autore: Effebi, Fonte: RaccontiMilu

    ... no” – – “Che vuol dire?” – – “Che si, ci scambiamo sguardi, si, ci sorridiamo e parliamo. Ma tutto resta nell’ambito del lavoro. Nemmeno i numeri di telefono ci siamo scambiati per adesso.” – – “Capisco. Beh, se vuoi il mio avallo, fai pure, non ti voglio fermare!” – – “Non ne avevo dubbio, gran bel marito porco che sei!” – mi schioccò un bacio e restammo a crogiolarci al sole ed a fumare ancora un po’, prima di rientrare e preparare per il pranzo.
    
    Passò ancora qualche giorno, tutto filava normale ed io non volevo per nulla accelerare la situazione con mia suocera. Le cose dovevano scorrere normalmente per un po’, altrimenti si rischiava di degenerare con facilità e, per qualche ragione, non lo volevo. Infine un sabato mattina capitò qualcosa. Lara era a lavoro e non sarebbe tornata prima delle 14 ed io avevo messo su le cuffie ed ero uscito per correre nei dintorni e tenermi un po’ in forma. Il sabato veniva a casa il giardiniere, dato che era generalmente il giorno libero di mia suocera e, essendo una maniaca del controllo, voleva assicurarsi che il tipo non facesse cazzate in giardino. Il giardiniere era un uomo assolutamente normale, sui 45-50, barba generalmente incolta, quel po’ di pancia data dall’età ed un comportamento sempre affabile. Parlare con Vincenzo, il suo nome, era sempre molto piacevole e tra l’altro avevamo fatto anche qualche esperienza simile nella vita, per cui capitava di trovare argomenti di cui discutere con facilità.
    
    Quando rientrai alla ...
    ... villa, tolsi le cuffie per sentire se ci fosse qualcuno in giro, ma tutto taceva. Niente di anormale in fondo, perciò mi diressi verso l’ingresso senza avere troppa cura di rintracciare nessun altro. Una volta entrato, mi diressi verso la nostra stanza, presi vestiti ed accappatoio ed andai a farmi una doccia. La casa era silenziosa, ma, essendo mia suocera maniaca del controllo, immaginai che fosse dietro al giardiniere a misurare l’altezza delle aiuole. Mi spogliai tranquillo ed aprii l’acqua per far partire la caldaia ed evitare uno shock da freddo, dato che l’acqua veniva dalle vasche sotterranee e sembrava risalire direttamente dal Polo Nord se non riscaldata. Appena vidi un po’ di vapore, entrai e ben presto tutto il vetro della doccia si appannò e mi rilassai coccolato dalla sensazione di calore, continuando le mie abluzioni in maniera meticolosa. Quando chiusi il rubinetto ed aprii l’anta, mi sorprese non trovare l’accappatoio al posto in cui l’avevo lasciato. Ancora di più però mi sorprese che mia suocera fosse nuda, coperta dal mio accappatoio davanti a me, seduta sul lungo lavabo in marmo. -”Francesca!” – esclamai -”Ti serve l’accappatoio?” – sorrise ammiccante -”Beh…” – -”Se lo vuoi, hai da pagare pegno” – sorrise ancora di più, con ancora più malizia. Purtroppo il mio uccello non sapeva per nulla nascondere le emozioni – “E vedo che la cosa, in fin dei conti, non ti dispiace. O serve per tenere appeso l’accappatoio?” – lo guardò vorace -”…Che pegno?” – -”Il tuo pegno ...