Semaforo rosso
Data: 29/01/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu
... amabilmente, come se si fossero sempre conosciuti, come se poco prima non l’avesse tamponata. Lei aveva appena staccato da lavoro, una commessa in un negozio per animali, stava andando dalle amiche per passare il sabato sera; anche lui si sarebbe dovuto incontrare con gli amici ma entrambi visualizzarono senza rispondere a chi li stava cercando.
Sovrappensiero e senza dar peso alla portata di quello che stava per dire
“Senti freddo?”
ed indicò i capezzoli che spingevano da sotto il maglione. Non capendo la domanda abbassò lo sguardo per capire a cosa si riferisse e vedendosi così esposta la prima reazione fu di coprirsi con le mani e poi diventò completamente rossa in viso
“Ma dove guardi tu?”
Scoppiò a ridere
“Non sarò mica il primo uomo che ti guarda lì!”
“Certo che no! – rialzò lo sguardo ed ancora titubante se voler continuare a dire cosa aveva in mente, aggiunse – Non sono così per il freddo… Tutt’altro… Non sei il primo che mi guarda le tette, ma decisamente sei il primo dopo tanto tempo che mi fa accaldare così tanto.”
Una bellissima rivelazione da lasciarlo senza parole
“Di’ qualcosa! O mi starai prendendo per una ninfomane ora?”
La schiettezza e la bellezza disarmante di Marta gli stavano dando alla testa più dell’alcool nei drink.
“Per una volta siamo noi uomini ad avere una posizione privilegiata – e vedendo la perplessità nei suoi occhi continuò – Per fortuna che c’è il tavolo a coprirmi, altrimenti mi vedresti nelle tue stesse ...
... condizioni!”
Ed effettivamente aveva un’erezione ma se ne era accorto solo dopo quella confessione estemporanea.
Si fissarono negli occhi come chi si riconosce per davvero, poi la vide muoversi in modo strano sulla sedia ed infine sentì un tocco all’interno coscia. Da seduta scivolò il più possibile con la schiena all’indietro ed il tocco sulla coscia si spinse di più verso il cavallo fino a quando non vide spuntare da sotto il tavolo il piedino velato da calze color carne che si portò esattamente sul rigonfiamento duro che aveva tra le gambe.
Si rilassò anche lui sulla sedia, spingendo il bacino verso di lei, per facilitarle il compito. In effetti, in questa posizione, poteva utilizzare tutto il piede, dalle dita all’arco plantare per accarezzarlo e per saggiarne la consistenza. Quelli seduti dietro di loro si alzarono e li fecero trasalire per poi riprendere una posizione più formale ma con dei sorrisi stampati in viso come crepe di un limite ormai rotto.
“Sì… sei davvero fortunato ad avere il tavolino che ti copre, non riusciresti in alcun modo a dissimulare quello che sta succedendo lì sotto.”
e la vide aiutarsi con la mano per indossare di nuovo la scarpa
“Tu sei una donna molto tattile, io invece sono un uomo che punta sulla vista… – il preambolo sembrò catturare la sua attenzione – Mi disturba vedere la rotondità del tuo seno costretta dalle coppe del reggiseno, ma soprattutto non riesco a vedere l’effettiva forma dei capezzoli.”
Sembrò accettare la ...