1. Semaforo rosso


    Data: 29/01/2021, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: Akai, Fonte: RaccontiMilu

    Come mai il sabato pomeriggio i semafori sono tutti rossi?
    
    Sbadigliò annoiato della situazione e rassegnato a stare in coda all’ennesimo incrocio. Poi improvvisamente si risvegliò e tutti i sensi puntarono a quel magnifico, gonfio ed oscillante culo stretto in pantaloni bianchi, così attillati da mostrare inconfondibile la forma del tanga al di sotto. Le gambe snelle sopra tacchi vertiginosi procedevano decise con un movimento d’anca sensuale ed ipnotizzante. I culi delle amiche non si avvicinavano nemmeno a tanta bellezza. Era proprio il caso di dire una mosca bianca. Con la coda dello sguardo vide scattare il verde e volendo seguire quel culo che si stava allontanando da lui rilasciò lento la frizione. L’istante successivo sentì un botto tremendo e fu catapultato di nuovo nella realtà.
    
    Mentre slacciò la cintura di sicurezza cercò di ricostruire mentalmente cosa potesse essere successo, l’unica spiegazione era che la macchina di fronte non fosse partita. Da un sabato noioso passò ad essere un sabato incazzato, era pronto a litigare anche se sapeva perfettamente di essere lui nel torto. Per prima cosa andò a sincerarsi dei danni al paraurti, quando sentì alle spalle una presenza alzò gli occhi pronto a maledire chiunque. Quando la vide gli si fermò la rabbia in gola come un raspo fastidioso che mandò giù a forza.
    
    “Ma dove li hai gli occhi?”
    
    Fu lei ad urlargli contro
    
    “Era verde!”
    
    controbatté. La risposta di lei fu coperta dai clacson di tutti quelli che ...
    ... avevano bloccato. Guardando alla sua destra vide il parcheggio di un bar
    
    “Andiamo lì”
    
    Suggerì ed entrambi si rimisero alla guida innervositi.
    
    La sua solita e proverbiale fortuna! Per un attimo di distrazione, sarà andato al massimo ad un chilometro orario ed ecco lì che gli si era ammaccato il paraurti, non si sa come però all’altra macchina non era successo niente.
    
    La ragazza aveva più o meno la sua età, un viso fresco, ma soprattutto due tette che era impossibile non notare nonostante il maglione largo che indossava. Vedendo che effettivamente non aveva ricevuto danni se non un graffietto si calmò e con un parlare calmo ed accondiscendente la fece desistere dall’idea iniziale di mettere in mezzo le assicurazioni.
    
    Forse era colpa del culo che lo aveva distratto o forse era la massa nascosta di quei seni che lo infervorarono ma non aveva voglia di separarsi da lei anche se oramai il contenzioso era risolto.
    
    “Ti posso offrire qualcosa al bar? – ed allo sguardo titubante aggiunse – Per cercare di sdebitarmi e magari per farmi perdonare!”
    
    lanciò il suo sorriso più caldo e smagliante che funzionava sempre. Ed anche questa volta ebbe successo.
    
    Non si capiva come mai il parcheggio fosse mezzo vuoto ma il bar stracolmo ed immerso in un costante brusio misto a musica. L’unico posto che trovarono era il tavolino nell’angolo più lontano.
    
    “Dario”
    
    “Marta”
    
    e passarono con nonchalance al tu.
    
    Al caffè si aggiunse il dolce e poi l’aperitivo. Parlavano ...
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