Sorpresa entusiasmante
Data: 28/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
La sera che si prospetta è una di quelle piacevoli e spassose: il cielo è limpido, l’aria leggermente fredda, però serve il giubbetto nonostante l’estate sia già arrivata. Siamo seduti vicini fuori dal solito locale, poco staccati siedono i nostri comuni amici. Entrambi abbiamo ordinato una birra Eku 28, l’ennesima della serata, facciamo un brindisi e ci tuffiamo cautamente e segretamente ognuno nei propri pensieri. Sembrerebbe un venerdì qualsiasi, in verità un po’ ripetitivo, se non fosse per questo silenzio disagevole e imbarazzante che è sceso tra di noi. Io ho una domanda che continua a mulinare propagandosi per la testa, così mentre ti guardo di sottecchi mi chiedo se questa sia l’occasione giusta per fartela. Tu posi la bottiglietta sul tavolo, accendi una sigaretta e ti rilassi sulla sedia mentre aspiri una boccata di fumo:
‘Dimmi una cosa. Perché non sei felice?’.
Oddio, devo averlo chiesto davvero stavolta, considerando e giudicando l’esito della tua espressione strabiliata e stupita.
‘Perché non dovrei essere felice? Faccio un lavoro che mi piace, mi tolgo tutti gli sfizi che voglio, vivo tranquillo, perché credi che non lo sia?’.
‘Io lo avverto, me ne accorgo, per il fatto che lo vedo captandolo nei tuoi occhi. A volte hai un’espressione che m’arriva direttamente dentro e che mi fa del male’.
‘Tu hai visto secondo me troppi telefilm’ – replica lui.
‘Dai, non scherzare. Io ti conosco troppo bene per non capire che c’è ...
... qualcosa che non va. Vorrei sapere cosa c’è sotto quell’aria sfacciata e così sicura, perché so benissimo che è soltanto un atteggiamento e un piglio di comodo’.
‘Dai Elvira, smettila con questi discorsi’.
‘Non posso Stefano. Io mi ero imposta e ripromessa di non dirti nulla, però non ci riesco. Non posso vederti con l’angoscia mentre soffri, con quel tormento che ti molesta affliggendoti senza sapere il perché, e soprattutto ti chiedo se posso fare qualcosa’.
‘Stai dicendo delle cose senza senso: prima dici che non sono felice, subito dopo che sono sfacciato e sicuro, ma solamente per finta, poi addirittura che soffro. Non vedi che ti stai contestando da sola?’.
Così dicendo tu bevi l’ultimo sorso di birra intanto che ti alzi, nel frattempo qualcuno si è girato verso di noi perché ha sentito la modulazione della tua voce diventare più aspra, penetrante e stridente, allora ti fissa con un’espressione interrogativa e tu per uscire dall’imbarazzo velocemente annunci:
‘Io vado a letto ragazzi, domani dovrò andare a lavorare, la sveglia canterà presto’.
‘Potresti accompagnarmi verso casa? Te lo chiedo, perché Franco chissà fino a che ora ne avrà con il poker, io sono molto stanca’.
Tu adesso mi guardi con un’aria furibonda, quasi inviperita, perché sai bene che non puoi rifiutare. Io sono la ragazza del tuo migliore amico, m’hai portato a casa decine di volte, sarebbe più inconsueta una tua negazione che un tuo consenso. Tu sospiri rassegnato ...