1. La palestra


    Data: 26/01/2021, Categorie: Etero Autore: PerseoBlu, Fonte: Annunci69

    "Voglio mettermi in forma, però da sola non riesco! Avrei bisogno di qualcuno che mi sproni e mi dica cosa fare! Perché non mi alleni tu che sei esperto?"
    
    Così mi aveva detto Martina sabato sera, tra un bicchiere e l'altro ad una festa a casa di un nostro amico comune. A dire il vero non era la prima volta che tirava fuori il discorso, sempre con quel tono tra il serio e il faceto. Io non avevo né il tempo né la pazienza di seguirla.
    
    La conosco fin da quando era una ragazzina, essendo stato per diversi anni con sua sorella. Quasi trentenne, per sua stessa ammissione è incapace di impegnarsi a lungo in qualcosa. E l'allenamento serio, per come lo intendo io, richiede soprattutto costanza.
    
    Non avrebbe nemmeno bisogno di fare particolari sacrifici: semplicemente avrebbe bisogno di qualche esercizio mirato fatto nel modo giusto per far risaltare il suo metro e settanta e il fisico snello.
    
    Non so perché le avevo risposto: "Va bene però devi prometterti che seguirai quello che ti dico e che almeno per i prossimi 6 mesi rispetterai il programma che ti preparerò"
    
    "Pensi che non sia in grado di prendere un impegno?" aveva replicato scuotendo la lunga chioma corvina, fingendosi stizzita.
    
    "Allora Lunedì alle 19 ti aspetto da me"
    
    Confesso che le mie aspettative erano piuttosto basse.
    
    Negli anni mi sono costruito a casa una palestrina niente male dove mi alleno e saltuariamente seguo nel tempo libero alcuni conoscenti che vogliono avere qualche input più ...
    ... specifico rispetto alla classica palestra.
    
    Lunedì mattina mi arriva il suo messaggio: "Non possiamo fare un po' prima? Finisco alle 17 di lavorare e se vado a casa poi non ho più voglia di uscire". Eccoci. Partiamo con la retromarcia. Decido di tenere la linea dura: "Sabato mi hai promesso che ti saresti impegnata sul serio. Se intendi mantenere la parola ci vediamo alle 19"
    
    Risponde con l'emoticon che sbuffa e un laconico "Ok".
    
    Alle 18.55 squilla il telefono. "Ciao Personal aprimi che sono qui di fuori".
    
    Apro la porta e la vedo incamminarsi sorridente sul vialetto. Indossa pantaloncini di jeans corti e canottierina nera che mettono in evidenza la sua carnagione ancora più scura del solito, effetto dei primi bagni di sole di Giugno. I capelli sono raccolti in uno chignon semplice sopra alla testa, lasciando scoperti collo e orecchie. Martina e sua sorella Luisa hanno la pelle più liscia che io abbia mai visto. Quando frequentavo Luisa la chiamavo "pelle di pesca".
    
    "Non hai portato nient'altro?" le chiedo in tono semi sarcastico.
    
    "Cosa dovevo portare?"
    
    "Ti alleni con i jeans?"
    
    "Ma sì è la prima sera, non faremo molto no?"
    
    Allargo le braccia ridendo: "adesso lo scopriremo". La faccio entrare con sproporzionata cavalleria. La sua leggerezza di spirito è contagiosa, di quelle che ti rallegrano la giornata.
    
    Cerco di dimenticare l'amicizia che ci lega e riattacco con tono serio: "allora Martina, parliamoci chiaro. Non ti serve molto, però i due allenamenti ...
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