1. La mia vita con lei 14 – Resa dei conti finale


    Data: 22/01/2021, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: bruno55, Fonte: RaccontiMilu

    ... sempre fare l’una la complementare dell’altra; sono sempre state così, attaccatissime per tutto, sai ho sempre pensato che il giorno, spero lontano, in cui una delle due se ne andrà, l’altra non le potrà sopravvivere a lungo” “Dai amore basta con i pensieri tristi, a me l’aperitivo ha messo ancora più fame di prima” “Ahah dai si aiutami a preparare” ed abbiamo apparecchiato la tavole, per poi andare in cucina: “Io tolgo il tortino dal forno, tu prendi il tagliere col formaggio” mi ha detto indossando un guanto ignifugo; il tagliere conteneva un grosso pezzo di pecorino di fossa con un odore molto pungente, e abbiamo portato il tutto a tavola; il tortino era veramente squisito, e la fetta di pecorino che ci siamo concessi dopo ha degnamente coronato la cena; siamo stati un’altra oretta sul divano a parlare della giornata e alla fine ce ne siamo andati a letto, dove come sempre: “Oooooooohhhh” “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh” ci siamo concessi l’un l’altra in un fantastico amplesso.
    
    Gabriella è stata una buona profeta; nessun altro messaggio le è arrivato dalle sorelle da quel giorno in poi, finchè dopo quattro anni mamma ci ha informato fra le lacrime che zia Donatella aveva un tumore al cervello incurabile; dopo neanche un anno, a 72 anni se n’è andata, senza voler rivedere Gabriella neanche per un ultimo abbraccio, e facendo sapere di non volere nessuno di noi due al suo funerale; quel giorno e i successivi sono rimasto sempre vicino alla mia adorata che non smetteva un ...
    ... attimo di piangere di dolore e di rabbia; purtroppo potevo fare ben poco per lei, se non tenerla stretta fra le braccia facendola sfogare, mi sentivo completamente impotente; avevo chiesto ai miei fratelli di stare loro vicino a mamma, poi in qualche modo avrei recuperato, ma in quei momenti ho pensato solo alla mia Gabriella, temendo a volte anche per la sua salute mentale; invece un venerdì sera, due settimane dopo il funerale, sono tornato a casa e l’ho trovata di nuovo sorridente che mi gettava le braccia al collo e mi baciava alla francese: “Bentornato amore mio, sono tornata anche io come vedi; non dimenticherò mai quanto sei stato presente e dolcissimo in questi giorni sei un uomo straordinario Riccardo e io ti amo, ti amo da impazzire” e mi ha di nuovo aperto le labbra con la lingua: “Ehi ma che bella sorpresa mi hai fatto amore mio” sono riuscito a risponderle quando ci siamo staccati: “Ma come mai sei ancora vestita? Vuoi che ti porti a cena fuori?” “No amore, abbiamo ospiti stasera” “Ah si? E chi?” “E’ una piccola sorpresa” e solo allora ho visto che la tavola era apparecchiata per sei persone: “Non vuoi proprio dirmelo?” “No dai solo un po’ di pazienza” e neanche a dirlo ha squillato il citofono, con Gabriella che è andata ad aprire il cancello: “Dai vieni giù amore” mi ha detto e l’ho seguita per le scale e appena uscito ho riconosciuto la macchina di Rodolfo; dalla macchina sono scesi lui e Roberto e hanno aperto gli sportelli posteriori da cui è uscita mamma e con ...