Big Bang inverso
Data: 04/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: TEMPO FREE NOW, Fonte: EroticiRacconti
La sera del 18 Dicembre ero poggiato, su una panca tecnica, intento ad allenare i miei pettorali. Mancava ancora una settimana al Natale, ed uscivo da un venerdì lavorativo, mentalmente stancante. Stavo sudando copiosamente. Ma ero di buon umore perché facevo passi avanti in termini di potenza muscolare e resistenza fisica.
L'ampio stanzone della palestra, mostrava un ambiente promiscuo, con signori e signore, ragazzi e ragazze e altri individui dal genere indefinito.
Io sono Alessandro, avvocato di 48 anni. Un Capricorno che si potrebbe definire di bell'aspetto. Non sono un amante della forma fisica esasperata, ma ho rispetto del mio corpo e mi piace mantenermi in forma.
Quella sera, poco distante da me, in mezzo ad un noioso viavai di gente, si stava allenando una ragazza mai vista prima d'ora. Non saprei definire se bella o brutta, se alta o bassa, se bionda o.... era una tipa fisicamente anonima, nascosta da una fascia per capelli e una tuta molto scura, comoda. Forse, di una misura più grande del necessario, tanto da lasciare le sue forme nascoste oltre il dovuto.
Non so spiegarne la ragione ed anche se impegnato con i miei esercizi, sentivo il bisogno di andare oltre con i pensieri e con lo sguardo. Ed oltre, c'era lei.
La sentivo ansimare mentre forzava con i pesi. Il suono della sua voce era mieloso, ritmico, a tratti sembrava addirittura un semplice miagolio che io trovavo tremendamente sexy. Ne ero attratto.
Ad esercizio concluso, le accennai un ...
... sorriso.
Visto che, per una qualche ragione, continuavamo a rimanere l'uno accanto all'altra, mi presentai: sono Alessandro, piacere.
Io Claudia, ciao.
Lo sguardo che ci scambiammo fu simile ad un colpo di frusta e diede impulso alle mie fantasie. Una vera e propria scossa chimica.
Fu uno sguardo ambiguo, pungente. Seguito da un sorriso vagamente capriccioso e inaspettato. Capivo che Claudia mi stava toccando con la mente, desiderandomi in quel preciso attimo in cui, i nostri sguardi si erano incrociati.
Ma, no! Non poteva essere vero. Deliravo. Il mio era un pensiero folle. Ero certamente stanco ed era il momento di concludere sotto la doccia. Fredda, magari.
Una volta fuori dalla palestra, quasi a ridosso della mia auto parcheggiata, esitai un istante, voltandomi verso l'ingresso della palestra e... Claudia era lì. Mi fissava. Maliziosa, anche.
- Se ti serve un passaggio, non fare complimenti. Ti accompagno.
Lo dissi tanto per dire. Senza reale convinzione. Ritenevo improbabile che Claudia potesse accettare un invito del genere. Da uno sconosciuto, poi.
E invece....
- Abito qui vicino. Comunque si, accompagnami pure.
Non mi resi nemmeno conto, di come eravamo finiti sulla mia Jeep.
Metto in moto e chiedo: da che parte?
- Di qua, dietro l'angolo. Al civico 99. Novantanove, come il mio anno di nascita.
Vado, ma divento improvvisamente nervoso perché realizzo troppo tardi che Claudia è davvero una ragazzina. Chissà cosa mi è passato per ...