1. Vita da trav. - matteo diventa lucilla - 1


    Data: 20/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... rifà, come il giorno prima sul balcone, gli stessi gesti, ci infila le grosse mani dentro, non adatte a toccare cose così delicate, forza gli elastici e giù parole provocatorie, troia, rizza cazzi, rivolte a mia madre. Io cerco di fermarlo con le mie manine sopra le sue e cerco di sottrargli l’indumento, già consapevole di non poterci riuscire. Ne seguo i movimenti anche quando si porta le mutandine sul pacco e ce le strofina sopra. Le mie mani che stanno sopra le sue, sentono sotto le dita il duro del suo cazzone, già in tiro. Attratte come una calamita dal ferro, le mie mani ci restano attaccate e mollano il perizoma che finisce in una sua tasca e dice.
    
    - Questo lo prendo io, come souvenir.
    
    - Non puoi, mia madre se ne accorgerà, io cosa le dico.
    
    - Non mi seccare, fighetta
    
    - Ti prego dammelo. Se me lo ridai ….
    
    E così dicendo con le mani gli stringo il cazzo.
    
    - E cosa mi faresti?
    
    Senza neanche rispondere, gli tiro giù i pantaloni e inizio a fargli una sega. A questo punto lui che fa? Prende un altro perizoma dal cassetto, me lo passa e dice.
    
    - Mettitelo e fai la troietta come tua madre.
    
    Io che già con capisco più niente, per il segone che gli sto facendo a due mani, tanto è grosso il suo cazzo, mi spoglio, mi metto il perizoma e riprendo a segarlo.
    
    Gli insulti si ripetono uno dietro l’altro, non so se sono rivolti a me fighetta travestita o a me nei panni di mia madre, fino quando i suoi spruzzi di sperma mi cadono addosso e sul perizoma che ...
    ... porto.
    
    Finito di sborrare si sta ricomponendo e gli chiedo di ridarmi il perizoma che ha in tasca, ma lui mi guarda e dice.
    
    - Non ti do proprio niente.
    
    E se ne va.
    
    Solo io so che dentro al perizoma che ho addosso c’è anche il mio sborro, sono venuto insieme a lui.
    
    Il giorno dopo vado a casa sua, gli dico che abbiamo fatto una cavolata che deve finire lì. Lui mi guarda dall’alto del suo metro e novanta e mi dice che di quello che penso io non gliene frega niente, anzi aggiunge.
    
    - Più tardi vengo a pranzo a casa tua. Voglio conoscere quella troia di tua madre. Ora vai, io vengo tra un pò.
    
    Allunga una mano e mi artiglia una chiappa.
    
    Esco da casa sua massaggiandomi la parte per alleviare il dolore e vado nel negozio dove lavora mia madre per dirle che viene un mio amico a pranzo.
    
    Arrivo a casa e lo aspetto, non so descrivere le sensazioni. Tranne qualche compagno di scuola nessuno è mai venuto a pranzo a casa mia. È come un appuntamento, una visita, ma di chi, chi è Pasquale?
    
    A mezzo giorno suona al citofono, sale, mia madre non è ancora arrivata, e subito va nella camera di lei. Gli dico di fermarsi che lei può arrivare da un momento all’altro. Ma lui con indifferenza mi guarda, mi tira un perizoma nero che ha nella tasca e mi dice di metterlo, vuole che lo porto a pranzo sotto i pantaloni. Battibecchiamo, cerco di rifiutarmi, ma niente, alla fine cedo e me lo metto, provando anche un senso di sollievo, è il perizoma che lui, il giorno prima aveva ...