Vita da trav. - matteo diventa lucilla - 1
Data: 20/01/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69
Vita da trav - Matteo diventa Lucilla - 1
È cominciato tutto un pomeriggio di estate di alcuni anni fa. Erano venuti a casa tre miei amici, uno di loro, Pasquale il bulletto del quartiere era andato fuori al balcone a fumare una sigaretta.
Me lo ricordo come se stesse accadendo in questo momento. Sopra lo stendino ci sono perizoma di mia madre ad asciugare, Pasquale ne prende uno e lo riposa, ne prende un altro, lo mette contro luce davanti agli occhi, vede che sono trasparenti e traforati, di colori forti e comincia a fare battutine su mia madre.
- Guarda, guarda, si vede tutto, dovrebbero coprire, invece guarda, la mano che ho infilato dentro si vede come se la stoffa non ci fosse. Sono provocanti, sono arrizza cazzo. Un po' di stoffa davanti e dietro un filo, tutte le chiappe fuori, a nudo. Chi sa per chi se li mette, da chi si fa vedere quella troiona di tua madre con queste addosso.
- Sei uno stronzo, Pasquale, ma come ti permetti, mia madre è una donna perbene.
- A sì, vuoi vederle le mutande delle donne perbene?
- Non mi interessa, e vai via, andate via.
Ed escono ridendo e sghignazzando, gli altri due sono la claque di Pasquale, approvano tutto quello che fa. La cosa poteva finire così, invece no.
Loro sono andati via ma io continuo a pensare e ripensare a quello che è successo. Ho ancora in mano un tanga rosso, tutto traforato e con il pizzo. Faccio quello che ha fatto Pasquale, ci metto la mano dentro e avverto un inizio di eccitazione e ...
... non capisco che cosa la sta provocando. Sicuramente mi ha attratto il modo tutto maschio di Pasquale di fare il prepotente, sia se in quel tanga ci ho visto mia madre che veniva palpata da lui, sia se mi ci sono visto io dentro. Così il giorno dopo, per capirci meglio, vado a cercarlo e lo trovo in una saletta di bigliardo dove ci ritroviamo tutti insieme e anche lì lo insulto dandogli dello stronzo per quello che si è permesso di fare con l’intimo di mia madre e di dire su di lei, che non si deve mai più ripetere, e lui.
- Che fai Marco, minacci? Ma ti sei visto? Non devi rompere il cazzo, io faccio quello che mi pare. Anzi ora andiamo a casa tua che voglio vederci più chiaro.
Penso sia arrivato il momento di descrivere me e lui.
Pasquale il bullo ha diciannove anni, è un giovanottone robusto capelli corti alto un metro e novanta, con un pacco che sembra un toro da monta, a cui hanno messo mutande e calzoni. Io ho sedici anni, tre meno di lui, sono molto più piccolo sia in altezza che nel fisico e il sesso è tutto da immaginare.
Provo a rifiutarmi al suo autoinvito, ma lui allunga una mano che mi arriva al culo, per stare basso, in modo che gli altri non vedono, e mi stringe con forza una chiappa. Riesco appena, per il dolore, ad aprire bocca e dirgli di sì, restando in piedi senza cadergli addosso, come una pera cotta.
Arriviamo a casa e va subito in camera da letto, apre i cassetti del comò e rovista dentro, mettendo tutto in disordine. Trova le mutandine e ...