Pianeta Utopia
Data: 17/01/2021,
Categorie:
Sentimentali
Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti
Mila giaceva sotto la coperta di lana, distesa sull’erba fresca del mattino. Accanto a lei, abbandonato nella quiete del sonno, percepiva il respiro regolare di Zechar. Si girò appena. Il viso di lui illuminato dalla luce soffice del mattino. Nudi entrambi, dopo aver fatto l’amore la sera precedente. Tutti dormivano, sparsi sul prato che circondava il lago. Chi da solo, chi in coppia, chi con i figli.
Mila si alzò, senza preoccuparsi di coprirsi in alcun modo. Sul loro pianeta nessuno si vergognava della nudità. Nessuno giudicava i corpi. Erano diversi, certo. Giovani, vecchi, alti, bassi, con seni prosperosi o meno, membri diversi per dimensioni. Tutti erano diversi. Nessuno ci faceva caso però. Si diceva che ognuno aveva il suo corrispettivo, e tanto bastava.
Al mattino l’aria era fresca, ma piacevole. L’acqua un richiamo irresistibile. Lasciò che la coperta scivolasse a terra e si diresse verso la riva. Immerse appena i piedi rabbrividendo per il contatto, poi si tuffò. Il fluire dell’acqua le diede un piacere dolcissimo. Una carezza sulla pelle, che la percorreva in ogni anfratto. Sentiva il seme di lui abbandonare il suo corpo. Sorrise. Quell’anno si sarebbero sposati, avevano comunicato la decisione al consiglio del Pianeta. Per i figli c’era tempo. In fondo erano giovani. Avevano soltanto 80 anni. Sul loro pianeta la vita durava assai più che sulla Terra. Si moriva, in assenza di incidenti ovvio, a circa 250 anni, più o meno. Le erbe dei vecchi guaritori ...
... garantivano l’assenza di gravidanze indesiderate. Per questo motivo potevano fare l’amore senza preoccuparsi. I figli erano decisi di comune accordo con la comunità. Ne troppi, ne troppo pochi.
Nuotò verso il centro del lago, girandosi di tanto in tanto per tener d’occhio la riva. Fu così che lo vide alzarsi, stiracchiarsi, nudo come la sera prima. Il membro rilassato, il corpo muscoloso ed agile illuminato dalla luce del loro sole. Sorrise nell’acqua, a quella vista. Lo stesso fece lui, quando intuì la sua testa emergere. Si tuffò e con vigorose bracciate la raggiunse. Si abbracciarono e baciarono, felici. Lei cinse il suo busto con le gambe, appoggiandosi al suo corpo sicura. I seni premevano sul petto di lui, una pressione morbida e calda. Non dissero una parola. Non era necessario. Si parlarono con la telepatia. Tanto tutti dormivano, nessuno avrebbe ascoltato. Parole di innamorati, parole che è meglio tacere che riportare. Non servirebbero, comunque.
Nuotarono insieme. Giocarono. Si unirono ancora. Quando stanchi, tornarono insieme alla riva e si sedettero sulla piccola spiaggia sabbiosa. Lui dietro, lei appoggiata a lui. Le braccia a cingerla, stringendola a sé. Gli occhi sull’acqua appena increspata del lago.
- Sai c’è una cosa che non capisco della Terra- disse lei
- Stavi pensando alla Terra? -
- Si...cioè, anche-
- E cosa pensavi? -
Lei si girò, prese il suo abito lasciato a terra e ne estrasse un piccolo oggetto.
- Cos’è? - chiese lui
- Ti ...