Passione Ancestrale
Data: 10/01/2021,
Categorie:
Maturo
Tabù
Autore: camel1913, Fonte: xHamster
... madre in desabillè, con quelle
due grosse tette (una sesta abbondante)
ancora piene e di quei capezzoloni prominenti,
gli aveva fatto salire il sangue al cervello.
“Vieni, entra, accomodati in salotto … stavo
proprio qui a guardare un po’ di
televisione….”
Il divano appariva insolitamente disfatto,
presumibilmente la madre vi si era distesa
come sopra un triclinio.
“Siediti, Piero…. aspetta un attimo che ti
porto qualcosa da bere”.
Si era seduto ed aveva avvertito subito il
calore del corpo che vi si era adagiato; ma
aveva anche notato che la madre, con un
movimento furtivo, aveva nascosto qualcosa
sotto il cuscino. Appena la donna andò in
cucina, Piero sollevò il cuscino e quello che vi
scoprì lo lasciò senza fiato: un cazzo di gomma!
Aveva già la mente in ebollizione, ora l’idea
che sua madre si stesse dando piacere con quel
fallo artificiale lo fece arrapare come una
bestia.
Quando la madre tornò con un liquorino e gli si
sedette accanto, lui si sforzò di sorriderle
lanciandole una battuta allusiva:
“Mamma, mi dispiace molto se ti ho
disturbata… se ho interrotto qualcosa di …. di
piacevole…..”.
“No, Piero, ma quale disturbo! …. non hai
interrotto niente …. che c’è di più piacevole
che ricevere la visita del proprio figlio?”
A quel punto il giovane si fece coraggio, scostò
il cuscino e tirò fuori il fallo di lattice:
“Beh, forse qualcosa di più piacevole c’è ….
magari ...
... questo!....”.
Gilda arrossì violentemente e abbassò lo
sguardo, sospendendo a respirazione. Ma lui la
incalzò con voce melliflua:
“Mamma, mica devi vergognarti…. è normale
che una donna abbia delle voglie e debba
soddisfarle…. semmai è un peccato che debba
farlo da sola ….”.
Gilda era come paralizzata dalla sorpresa e dal
pudore, non riusciva a dire una parola né a
guardare in faccia il figlio. Poi, sempre
tenendo gli occhi bassi, bofonchiò poche
parole di giustificazione:
“Scusa, ma ero sola e un po’ malinconica ….
così, guardando la TV, mi è venuto un po’ il
capriccio …..”
Sì, ma com’è che aveva quel fallo di lattice?
Evidentemente non era la prima volta. Ma
Piero non infierì, anche se quell’inizio di
confessione lo incoraggiò a farsi più audace. Si
accostò di più alla madre, con un braccio le
cinse le spalle, con l’altra mano prese quel
cazzo finto e glielo avvicinò al grembo
aggiungendo:
“Mamma, ti voglio bene … non c’è nulla di
male, non ti angustiare… se vuoi ti aiuto io!”.
A quel punto la madre gli lanciò uno sguardo
allucinato rispondendo: “Ma che dici, Piero, sei
impazzito? Come ti permetti a rivolgerti a me
così?”.
Ma Piero, per nulla intimorito, si avvicinò
ancora di più, le accarezzò il volto con fare
molto affettuoso e, nel contempo, cominciò a
fare pressione con la punta del fallo all'altezza
dell'inguine:
“Su, mamma, di me non ti devi vergognare….
aiutarti ...